CONFUSI E FELICI - La nuova commedia di Massimiliano Bruno
"
Confusi e felici" si sviluppa su tre linee narrative: una già vista, una prevedibile, una improbabile.
Massimiliano Bruno sembra aver perso il suo smalto brillante, il suo umorismo pungente sia degli spettacoli teatrale sia del primo film da regista, "
Nessuno mi può giudicare". La sceneggiatura di questo nuovo film, scritta con
Edoardo Falcone, oltre a ricordare da vicinissimo il
Carlo Verdone di
Ma che colpa abbiamo Noi, ripercorre la strada psicoterapeuta-pazienti, già vista di recente in "
Tutta Colpa di Freud", in "
Ti ricordi di me" (per citarne solo due), utile scorciatoia per mostrare tutto insieme un plotone di personaggi stravaganti, mal assortiti e ingestibili in qualsiasi altra credibile situazione.
E dunque eccoci di nuovo di fronte ai depressi, ai maniaci sessuali, ai cornuti e alle coppie in crisi, al malavitoso con le crisi di panico (De Niro era un mafioso di New York, Giallini un pusher di
Tor Cafona) fino a giungere allo stesso Dottore, bisognoso anche lui di terapia psicologica. Ovviamente tra lui e i pazienti, nessun contatto "privato" dovrebbe sopravvenire ma, il bisogno di entrambi spinge a una relazione che si trasforma miracolosamente in amicizia. Uno per tutti diventa tutti per uno, con la banalità di un proverbio che si adagia sulla prevedibilità della storia che si sviluppa e conclude con soluzioni semplicistiche (il viaggio in autobus verso la Germania e l'arrivo di Giallini in moto)
Se la sceneggiatura è deludente, non basta una colonna sonora ricca ma didascalica e spesso fuori luogo, alcuni simpatici cammei e un gruppone di attori che va per la maggiore per salvare un film come
Confusi e Felici. Il solo
Marco Giallini riesce a strappare qualche risata con le sue "coattate" da borgataro, mentre nulla di nuovo arriva dagli altri interpreti:
Claudio Bisio (sempre prodigo di smorfie e faccette),
Anna Foglietta, Paola Minaccioni, Caterina Guzzanti, Pietro Sermonti, lo stesso
Bruno, e un
Rocco Papaleo misteriosamente assente da locandine e pubblicità.
Un cast d'eccezione con cui il
Massimiliano Bruno di qualche anno fa avrebbe certamente saputo offrirci qualcosa di più.
27/10/2014, 15:48
Stefano Amadio