Note di regia del cortometraggio "Corpo Familiare"
È una danza che segue i movimenti dell’anima, basterebbe questo per capirci meno; il vizio è quello di creare con ciò che ti sta intorno, senza pensieri, intenti o scopi; non c’è premeditazione, c’è urgenza. I miei lavori non rappresentano, non significano, si accordano in maniera musicale senza logica apparente, senza cronologia, seguono un sentimento poetico. Non traduco da pensiero/scrittura, resto nella materia prima, nel corpo degli attori, dell’immagine, della memoria.
Gabriele Di Munzio