TFF32 - "Luoghi comuni", l'avventura giudiziaria di Paolo Virno
Una voce risuona squillante all'interno di quella che una volta era l'aula bunker del Foro Italico, per difendersi dalle tremende accuse di banda armata. La stessa voce ricompare poi in un altro tipo di aula, quella dell'Università di Roma Tre, in una delle tante lezioni di Filosofia del linguaggio.
Quella voce appartiene a Paolo Virno, uno dei massimi filosofi contemporanei, cui Mario Gomes e Marco Ugolini hanno dedicato il documentario "
Luoghi Comuni".
Entrato a far parte del movimento Potere Operaio sul finire degli anni '60 e fondatore nel '77 della rivista "Metropoli", nel '79 l'accademico napoletano venne ingiustamente coinvolto nell'inchiesta "7 aprile" in cui fu accostato alle BR e per questo motivo arrestato. Dopo tre anni di prigionia nel carcere di Rebibbia e uno di domiciliari, Virno venne poi completamente assolto, tornando a dedicarsi alla filosofia e divenendo uno dei massimi punti di riferimento del postfordismo.
Gomes e Ugolini costruiscono il documentario quasi interamente su lunghe e interessanti interviste, ma la sensazione è che il film non riesca a raggiungere una sua vera identità, rimanendo in bilico tra il documentario d'inchiesta e il biopic, ma con troppo pochi elementi sia per un genere che per l'altro.
Il lavoro in video dei due autori sembra per lunghi tratti solo un pretesto per avere un confronto diretto e personale con Virno, che però, al di là del racconto dell'infelice esperienza giudiziaria non sembra un personaggio così cinematograficamente interessante da reggere un lungometraggio.
Prolisso e al tempo stesso incompleto, "Luoghi Comuni" non riesce a convincere fino in fondo, riusultando una bella occasione sprecata.
25/11/2014, 07:00
Antonio Capellupo