TFF32 - "Qui", la voce ai valsusini. Parliamo di TAV
"Sono due le cose che spero succedano a chi guarderà il film: che capiscano si tratti di una cosa che può succedere a chiunque, e che si pongano delle domande su quello che è successo. Non mi interessa discutere se il popolo della Val di Susa ha ragione o meno, non è più così importante: quello che conta è il modo in cui le istituzioni e i media si sono posti fin da subito e il distacco ormai troppo grande dalla gente comune". Queste parole di
Daniele Gaglianone nel presentare il suo documentario "
Qui" rendono unica la chiave di lettura del film, impossibile sbagliare a capire le intenzioni del regista.
In questo senso va anche la scelta di non curare l'aspetto estetico del progetto (spesso in modo eccessivo): quello che conta è il racconto delle persone che lì vivono, la voglia di far sapere che sono persone 'normali' e che quello che non è normale è il modo in cui la 'cosa' è stata ed è gestita. Nessuna distrazione, nessun orpello. Non si perda tempo a parlare di forma, chi vede "Qui" deve solo pensare alla sostanza.
Certo, si sentiva anche la necessità di un lavoro che desse spazio e voce all'argomento, cercando di mettere un punto fermo nella discussione da cui non si potesse prescindere, chiarendo una volta per tutte le ragioni e le motivazioni delle parti, spiegando cosa è successo (e cosa non è successo) in 25 anni di lotte, quale sia la situazione oggi e come potrà essere domani. Quella necessità c'era e c'è ancora, ma al regista - in questo caso - non interessa.
Le voci dalla Valle si sono sentite in questi anni, ma spesso mal contestualizzate o in circostanze confuse o ancora in ambienti circoscritti ai 'fedelissimi', inoltre le facce e le parole dei co-protagonisti di "Qui" rendono ancora più forti le cifre finali: pensare che circa un sesto della popolazione locale è inquisita o sotto indagine, una percentuale abnorme rispetto a quella di qualunque altro territorio italiano, stride tantissimo con la compostezza delle posizioni raccontate, la dignità di sindaci e cittadini comuni che cercano solo di difendersi.
Nota personale conclusiva: l'autore di questo articolo lo ha già riscritto almeno tre volte, una volta a caldo dopo la proiezione stampa, un'altra al risveglio, un'ultima adesso, dopo aver approfondito il discorso con il regista. Tre recensioni diverse (ma avrebbero potuto essere anche di più), segno di una riflessione iniziata con la visione e ancora probabilmente non conclusa, segno di continue domande che ci si pone, segno che - almeno in questo - "Qui" può raggiungere il suo scopo.
25/11/2014, 14:25
Carlo Griseri