TFF32 - "Mirafiori Lunapark", piccola fiaba operaia
Un omaggio ingenuo e romantico al mondo operaio, un punto di vista insolito e spiazzante su uno dei lavori più logoranti e maltrattati della storia recente, realizzato da un regista - l'esordiente
Stefano Di Polito - che ha tratto per descrivere i suoi personaggi dai ricordi personali, in primis dall'esperienza del padre, a lungo operaio Fiat proprio a Mirafiori.
Una fiaba operaia, in cui le problematiche di quella vita vengono raccontate con un atteggiamento forse un po' naif ma con tanta passione, 'annacquando' volutamente anche gli scontri di classe, i difficili rapporti coi padroni, le ristrettezze economiche e fisiche di un impiego usurante: "
Mirafiori Lunapark" è un omaggio sentito, realizzato con un budget minimo e senza pretese estetiche particolari, ma solo con la voglia di riaprire un dibattito, di dare la giusta 'tridimensionalità' a una categoria di lavoratori troppo spesso stereotipata.
Notevole l'utilizzo di alcuni materiali di archivio, che rendono ancora più stranianti gli ambienti vuoti delle fabbriche in cui molte delle scene si svolgono. Il resto lo fa il quartiere che dà il titolo al film e in cui la storia si muove: una zona popolare costruita intorno a una enorme azienda che ora è in buona parte abbandonata, con un (vero) campo da golf infilato tra palazzoni e presse, con una cittadinanza oggi costituita soprattutto da ex-operai in pensione e da vedove di quei lavoratori.
La storia è semplice, le disavventure di tre amici rimasti legati dai tempi della catena di montaggio, la loro difficoltà di far capire quanto sia difficile esserne rimasti senza a chi sta loro intorno (in primis i familiari, e primi tra i primi i figli), affetti e buffetti, piccole gag e il sogno di realizzare uno scalcagnato ma esotico luna park negli ex-spazi aziendali.
Gli operai sono al centro dei pensieri di Di Polito, e ancor più quelli del suo quartiere natale, da sempre simbolico quando si parla di lavoro: tanti gli stimoli sociali che il film pone e sollecita, tanti i discorsi e i ragionamenti che da qui partono.
I personaggi sono interpretati da attori come
Alessandro Haber, Giorgio Colangeli e Antonio Catania. Piccole parti anche per il produttore,
Mimmo Calopresti, per lo storico esercente di sala torinese
Lorenzo Ventavoli, per (la voce di)
Don Luigi Ciotti e Johnny Palomba (oltre che dello stesso 'giostraio' Di Polito).
26/11/2014, 15:28
Carlo Griseri