Note di produzione di "Perfidia"
Dietro la produzione di ogni film si nasconde un mondo. Fatto di paure, debolezze, incertezze ma anche di slanci. È questo che più mi ha colpito nella voglia di raccontare di Bonifacio Angius quando per la prima volta ci siamo incontrati per parlare di Perfidia. Quando lessi il copione mi immaginai subito il colore, l'intensità e la verità che si voleva trasmettere. E quando conobbi Bonifacio a tutto ciò aggiunsi la sua folle determinazione, l’entusiasmo di dare forza a questo slancio. Fu quello il momento in cui decisi che Perfidia meritava ogni sforzo, ogni rischio e ogni fatica che sempre accompagna la lavorazione di un film indipendente. Perfidia mette in scena una storia comune a molti nella provincia italiana, e lo fa in un modo estremamente rigoroso ed emozionante, senza gli eccessi che potrebbero allietare un finale per compiacere lo spettatore.
Dalla prima lettura della sceneggiatura alla fine dell'edizione di Perfidia, sono passati diversi anni, e tutte le porte a cui avevo bussato non si sono mai aperte. Ma questo ha reso il film più forte, lontano dalla frenesia e spesso dalla superficialità del mondo della produzione cinematografica. Siamo stati soli, ma sentivamo che stavamo lavorando bene, stavamo raccontando una storia importante e sincera, e stavamo usando l'arte cinematografica con la stessa attenzione e spirito avventuroso con cui si attraversa il mare, abbiamo sfidato i venti contrari e nei momenti dove anche l’ultima speranza sembra abbandonarti, ci siamo dati conforto, fino ad intravvedere la terraferma.
Francesco Paolo Montini