Fondazione Fare Cinema
!Xš‚‰

Note di produzione di "Italo"


Note di produzione di
L’arrivo di Italo nelle sale cinematografiche è per noi il lieto fine di una favola iniziata qualche anno fa, con grande fiducia e un pizzico di incoscienza, senza sapere se e per quali strade saremmo arrivati a questo traguardo.
Se la storia di Italo, infatti, non può che definirsi una favola d’altri tempi, divertente e commovente, profondamente umana fin sulla soglia del romanticismo, per noi c’è una seconda favola che vale la pena raccontare e che si lega alla prima come il rovescio di un ricamo.
Al pari di ciò che vedrete, il lungo lavoro per tessere la tela di Italo è nato da un innamoramento fulmineo verso una storia così incredibilmente potente, come spesso accade quando la realtà della vita supera la fantasia, ed è cresciuto grazie ad uno sforzo corale, a cui non sono mancati ostacoli, dubbi, tentennamenti, ripensamenti, fino a quelli - come in ogni favola che si rispetti - che avrebbero potuto farci desistere.
E mi piace pensare che sia anche in ragione di questo travaglio (che non temiamo di raccontare) se oggi Italo può farsi testimone del fatto che ci sono soluzioni percorribili ed esiti possibili, anche in un momento così difficile per il Cinema e la sua industria.

La nostra è una piccola produzione, ma nel suo essere piccola è stata costruita e gestita in modo da rispettare il lavoro di tutti. La presenza delle donne, dietro e di fronte la macchina da presa, è un elemento che la caratterizza fortemente e io sono certa che questo abbia giocato un ruolo importante e rappresenti un valore, anche di esempio.
Quando è iniziata, l’avventura di Italo si reggeva solo sulle gambe di tre amiche che, con inclinazioni diverse e fortuitamente complementari, erano legate al mondo del cinema per lavoro e per passione. Da tempo immaginavo di poter avviare una produzione che potesse vedere Alessia Scarso alla regia, e quando insieme a Coralla Ciccolini mi presentarono prima l’idea e poi la sceneggiatura di Italo, fu subito amore a prima vista. Pur credendo nelle loro capacità tanto quanto nella forza della storia e della nostra squadra, sapevo di dover restare coi piedi per terra e che per realizzare un progetto del genere, così complesso e ambizioso, avremmo dovuto affrontare molte difficoltà.
Per questo, adesso che quelle difficoltà le abbiamo scavalcate e superate, possiamo dire che per tessere questa tela, per completare questo complesso puzzle, abbiamo dovuto incastrare molti pezzi. E dunque dobbiamo - e vogliamo - dire molti grazie.

Quando un anno fa abbiamo lasciato Scicli, con il brindisi dell’ultimo giorno di riprese, sapevamo che stava per cominciare il secondo tempo del nostro lavoro e delle nostre fatiche. Che sono state, forse più dure del previsto. In certi momenti ci è sembrato che fossimo noi al centro della scena di un film, come supereroi chiamati a salvare quella preziosa “pizza”, correndo fuori da una città che brucia, da sotto le macerie di una montagna che crolla.
Ci siamo riuscite. E grazie alla fiducia ricevuta da uno dei più grandi distributori sul mercato, che è Notorious Pictures, oggi Italo è nelle sale.

Nessuna di queste parole è solo di circostanza: racconto la storia di questa produzione come una storia personale, perché la bellezza e l’avventura di cui è intrisa sono state per tutti questi mesi compresenti protagoniste delle nostre vite.
Oggi, attraverso Italo, vogliamo dire che con molta determinazione, accompagnata non certo dall’improvvisazione ma da una grande attenzione, dalla competenza e dal lavoro di squadra, alle favole come questa si può arrivare fino in fondo.
Ora non ci appartiene più: la consegniamo al pubblico, che la farà propria e la completerà, con il finale che vorrà.

Roberta Trovato – Produttrice