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SI ACCETTANO MIRACOLI - La semplicità prima di tutto


Nuova regia e nuovo successo di incassi per Alessandro Siani, questa volta "tagliatore di teste" a caccia di miracoli nella chiesa del fratello Fabio De Luigi... Quasi 10 milioni di euro nei primi 7 giorni per un film pensato per un pubblico "infantile". Nel cast anche Ana Caterina Morariu, Serena Autieri, Giovanni Esposito e Giacomo Rizzo.


SI ACCETTANO MIRACOLI - La semplicità prima di tutto
Campione d'incassi auspicato (e confermato), "Si accettano miracoli" è il nuovo capitolo della filmografia di Alessandro Siani, comico napoletano "miracolato" dalla partecipazione a "Benvenuti al sud" e da allora toccasana del botteghino italiano.

Una storiella semplice semplice (un tagliatore di teste in disgrazia ritrova il senso vero delle cose dalla convivenza forzata col fratello, parroco in un piccolo paesino del sud), piena di buoni sentimenti e di gag scritte da Siani per Siani, battute semplici offerte al pubblico e sottolineate ogni volta per chiamare la risata, che però fatica ad arrivare (eppure l'inizio prometteva bene, con lo "scherzo" del lavoro fisso...).

L'originalità della storia non importa agli spettatori, e ancor meno la plausibilità dello svolgimento (dalla parentela tra Siani e Fabio De Luigi in poi): l'impressione è quella di un film pensato per un pubblico infantile (e non per forza di bambini...), che entra in sala con la volontà dichiarata di non pensare a nulla, nemmeno se quella gag l'ha già vista (e quante volte!).

Visto il target, il film esclude le volgarità alla Boldi-De Sica dei tempi andati per un campionario di scene a base di vomito e colpi in testa, parole fraintese ed errori (voluti) d'italiano. Oltre a Siani, solo De Luigi riesce a costruirsi uno spazio comico personale, mentre gli altri attori (Morariu, Autieri, Esposito...) sono poco più che macchiette sullo sfondo.

Quella che verrà ricordata come la pellicola di miglior successo delle vacanze (e, se le cose andranno come nel 2014, rischia di rimanerlo per tutto il 2015, almeno fino all'uscita a fine anno del nuovo Zalone) è probabilmente quella meno divertente, meno riuscita dei già criticabili film di AG&G, Lillo&Greg & Co.

La produzione ha scelto di non organizzare anteprime stampa, partendo direttamente dalle sale e dalla risposta (ottima) del pubblico: a livello critico, in effetti, c'è ben poco da dire di questo film. Ci sarà chi continuerà a riderne, e chi si chiederà cosa ci sia da ridere...

08/01/2015, 11:15

Carlo Griseri