Fare Cinema
banner430X45

Cinema per la memoria: doppia proiezione
lunedì 26 gennaio all’Altrove


Cinema per la memoria: doppia proiezione lunedì 26 gennaio all’Altrove
In occasione della Giornata della Memoria, Laboratorio Probabile Bellamy propone lunedì 26 gennaio 2015 al pubblico dell’Altrove di Genova due film ispirati alla tragedia dell’Olocausto, due opere diverse e cronologicamente distanti, ma accomunate dalla capacità di affrontare il tema della Shoah in modo non canonico e di stimolare un’intensa riflessione intorno al ricordo personale e alla memoria collettiva.

Si inizia alle 21 con "Pizza ad Auschwitz", documentario del 2008 di Moshe Zimerman che narra la storia di Danny Chanoch, un ebreo lituano deportato da bambino e oggi adulto che compie il viaggio da Israele ad Auschwitz accompagnato dai figli. I protagonisti attraversano quattro paesi e cinque campi di concentramento in sei giorni alternando momenti di ironia e cinismo, ai limiti della blasfemia, ad altri di sincerità e commozione. Il film è stato premiato nei principali festival del documentario, da Doc Leipzig all’IDFA di Amsterdam, da ZagrebDox a Vision Du Reel, ma anche ai festival dedicati ai diritti umani di Praga, Norimberga, Bratislava, Sarajevo, Varsavia.

A seguire verrà proiettato "La Passeggera" (1963), il capolavoro di Andrzej Munk che Jean-Luc Godard definì “l’unico vero film sui campi di concentramento”. Liza, in viaggio con il marito su una nave da crociera, crede di rivedere una ragazza conosciuta durante la sua prigionia ad Auschwitz. Lo shock è tanto forte da spingere la donna a svelare al marito il proprio passato e l’ambiguità del suo ruolo di sorvegliante nel lager.
La costruzione anomala del film è da imputare alla prematura morte del regista, avvenuta durante le riprese; la cosceneggiatrice di Munk, Zofia Posmysz-Piasecka, portò avanti la lavorazione del film che venne presentato e premiato nel ’63 a Cannes e a Venezia. Il film è il primo che colloca l’Olocausto in una dimensione passata, quella della memoria, e che adotta il punto di vista non della vittima ma del carnefice.

21/01/2015, 14:51