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CINEMA DU REEL 37 - “Voglio Dormire con
Te”: La fragilità delle relazioni


Il documentario di Mattia Colombo è un racconto corale, che testimonia la precarietà e temporaneità dell’amore al giorno d’oggi.


CINEMA DU REEL 37 - “Voglio Dormire con Te”: La fragilità delle relazioni
Una scena di “Voglio Dormire con Te"
Presentato in anteprima mondiale alla 37esima edizione del Cinéma du Réel nella competizione Premier Films,Voglio Dormire con Te” di Mattia Colombo nasce dall’esigenza personale del regista di indagare le relazioni sentimentali, per dare risposte alle proprie inquietudini sorte in seguito alla separazione dal compagno. Prendendo spunto da un racconto di Erodoto, il regista decide così di osservare e analizzare i rapporti di coppia delle persone a lui vicine, entrando nella loro intimità quotidiana e negli spazi privati in cui si costruiscono e si spezzano i delicati equilibri dei legami affettivi.

Come frammenti di un unico diario, si susseguono le cronache intime di diverse storie: Roberto e Silvia, ritratti nel momento del loro distacco e allontanamento; Gabriele e Steve, alla ricerca di creare il proprio spazio e affermare il proprio ruolo all’interno della coppia; Paolo e Michele, che hanno stabilito di aprirsi a relazioni extraconiugali per mantenere saldo e vivo il loro rapporto; Simona e Rolando, sposati da oltre 35 anni, che scendono a costanti compromessi e compiono sacrifici per salvaguardare la durata del loro matrimonio. Grazie al sistematico confluire delle situazioni e dei personaggi, “Voglio Dormire con Te” diventa un racconto corale che testimonia la precarietà e temporaneità dell’amore al giorno d’oggi, dovute all’incertezza verso il futuro e ad un individualismo pressante.

La ricerca sulla fragilità dei rapporti sentimentali appare insolubile ma non per questo vana, poiché proprio attraverso lo sguardo sugli altri il regista (e lo spettatore con lui) riesce ad intravedere, come in uno specchio, il riflesso di sé e delle proprie storie passati, che lo aiutano ad acquisire un più elevato grado di autoconsapevolezza.

22/03/2015, 09:18

Marco Cipollini