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CROWDFUNDING - Alessandro Negrini presenta "Tides"


In occasione del lancio della campagna di crowdfunding del suo nuovo lavoro abbiamo intervistato il regista torinese


CROWDFUNDING - Alessandro Negrini presenta
Di cosa tratta il tuo nuovo documentario, "Tides"? Può il racconto di un fiume diventare l’antidoto contro la paura dell’altro e le divisioni della storia?

Tra l’Irlanda del Nord e la Repubblica d’Irlanda scorre un fiume, Il fiume Foyle. Nella città di Derry, chiamata Londonderry dai protestanti, il fiume Foyle si ritrova, suo malgrado, ad essere diventato un “muro liquido” che separa la città come un confine: a seguito della guerra nordirlandese, i cattolici si sono stabiliti nella west bank, mentre dall’altra sponda del fiume vivono quasi tutti i protestanti.
‘TIDES’ è la storia di un fiume che ha visto tutto. Che ha visto sottomarini nazisti arrendersi nelle sue acque, decine di migliaia di emigranti lasciare la propria isola per l’America e per le stesse ragioni immigrati arrivare negli ultimi anni.
Un fiume pieno di storie. Di sogni, alcuni perduti, altri trovati.

E se fosse il fiume stesso a porci domande? A raccontarci i suoi segreti, i suoi suoni, i suoi tanti sogni ascoltati dalle sue acque?

Questo fiume diviso, questo muro liquido che separa due comunità diventa il personaggio principale, il narratore che ci racconterà quello che ha visto e sentito, che sogna, ciò che teme, quello che sa di noi.
Dal punto di vista stilistico, ‘TIDES’ attraversa diverse epoche; è costruito in capitoli e verranno utilizzati filmati privati degli anni 50 e materiale Super8 girato dagli irlandesi negli anni '50, '60 e '70, intrecciati con riprese subacquee e scene di fiction.
Il direttore della fotografia è il rinomato norvegese Oddgeier Saether (dop in Inland Empire di David Lynch) che con me ha già collaborato nel mio film precedente ‘Paradiso’.

Da dove nasce l’idea del film?

L’Irlanda è una terra di narrazioni. La narrazione orale fa parte del suo tessuto antropologico. TIDES non vuole reinterpretare la storia del Nord Irlanda. Vuole aggiungere una voce, un’angolazione.
E allora, con uno scarto che può apparire paradossale, ho deciso di dare voce al fiume che piu di tutti è stato testimone sia della grande Storia, che delle piccole infinite narrazioni che sono accadute sulle sue sponde. Come diceva lo scrittore Octavio Paz, siamo fatti di atomi e di racconti.
Questo film nasce dall’idea di rendere omaggio a questa tradizione della narrazione, inventandomi uno storyteller mai esistito prima in Irlanda. Tides vuole essere il ritratto poetico di un pezzo d’Irlanda in cui dimenticanza, memoria, leggenda ed umorismo si legano le une alle altre muovendosi avanti ed indietro come le correnti del fiume.
Il film Tides è il tentativo di tracciare una mappa del tempo attraverso gli occhi e le orecchie di un fiume, fiume che diventa il trobadeur, il raccontatore di splendori e miserie della Storia, racconti onirici e plausibili di una quotidianità che si ripete impassibile da secoli come lo scorrere delle sue correnti, un fiume che ci pone interrogativi sulla nostra condizione ed esistenza.
Il film ‘TIDES’, come un fiume, fuoriesce dai suoi limiti geografici e sfocia in temi universali, Il fiume ci fa domande, e con leggerezza ci interroga: che cos’è un confine? Perché ce ne andiamo via dai luoghi dove siamo nati? La storia si ripete sempre o le sue ripetizioni sono il castigo per coloro che non sono in grado di ascoltarla?
Amo e ho sempre subito il fascino delle contraddizioni, Il Fiume Foyle è un fiume pieno di piccole contraddizioni. Un fiume capriccioso, che va verso nord anziché verso sud, che a volte sembra, come la Storia, tornare indietro.
Un fiume strano, maestoso, femminile, anticonfomista, saggio e giovane allo stesso tempo. Un fiume che ora diventerà un narratore di storie.

23/03/2015, 09:52

Carlo Griseri