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SHORT SKIN - Un'estate per diventare uomo


Arriva in sala l'opera prima di Duccio Chiarini, che racconta la storia di Edoardo, diciassettenne toscano alle prese con i primi amori e le conseguenti complicazioni. "I dolori del giovane Edo" si manifestano per colpa di un fastidioso pezzo di pelle in più che non gli permette di avere alcun tipo di rapporto sessuale. Un racconto di formazione mai volgare, che porta sul grande schermo paure e desideri degli adoloscenti.


SHORT SKIN - Un'estate per diventare uomo
Tirando a indovinare quali possano essere i desideri più profondi di un ragazzino diciassettene, in piena estate e perennemente a contatto con nuove e vecchie amiche, risulta quasi impossibile sbagliare. Ma cosa accadrebbe se, nonostante le pulsioni sessuali si facessero quotidianamente sempre più forti, qualcosa "di troppo" impedisse di soddisfarle?

Questo lo sfortunato destino di Edoardo, protagonista di "Short Skin - I dolori del giovane Edo", che segna l'esordio nel lungometraggio di finzione per Duccio Chiarini.

Se per Goethe "I dolori del giovane Werther" erano legati allo spirito e all'anima, quelli patiti dal giovane Edo sono fisici e carnali, provocati da una malformazione al prepuzio che non lo aiuta ad avere alcun tipo di rapporto sessuale.

Tra gli improbabili consigli del migliore amico, visite di controllo dal medico, timidi approcci con una prostituta e faticosi tentativi personali, il ragazzo le prova proprio tutte per cercare di arrivare pronto alla prima volta, magari proprio con il vero grande amore della vita.

Senza mai scadere in eccesso o volgarità e senza il bisogno di gettare tutto in sterile comicità da quattro soldi, ma con la giusta dose di ironia toscana, Chiarini porta sul grande schermo temi, fobie e desideri appartenenti alla sfera sessuale del mondo degli adolescenti.

Una storia semplice quella di Edoardo, interpretata da un cast di attori poco conosciuti ma perfettamente orchestrati da un autore che dimostra di voler bene ai suoi personaggi e che riesce a fare affezionare lo spettatore all'impacciato protagonista (un bravo Matteo Creatini) e alle disavventure che lo porteranno, al termine dell'estate, a diventare un uomo.

23/04/2015, 08:29

Antonio Capellupo