SEEYOUSOUND 1 - "Italiani Veri", la Russia ama il pop italiano
Il mito dei cantanti italiani nell’ex Unione Sovietica é una realtà sorprendente che andava assolutamente recuperata e narrata, e questo è il grande pregio di “
Italiani veri” di Marco Raffaini, Marco Mello e Giuni Ligabue.
Il racconto di folle oceaniche (fino a 700.000 spettatori!) ad accogliere
Robertino - il suo successo in terra di Russia risale agli anni ’60, quando ancora quindicenne cantava “Jamaica”-
Toto Cutugno, Celentano, Pupo, Al Bano e Romina Power, sembra scaturire da una dimensione fantastica, tanto è lontano dal nostro immaginario; eppure le numerose e variegate testimonianze raccolte dai registi dimostrano un entusiasmo sincero, profondo e fedele nel tempo.
Già a partire dai titoli di testa, proprio sulle note della citata “Jamaica” di Robertino, siamo immersi di getto nell’atmosfera sonora del fenomeno che si vuole raccontare, e le interviste attuali ai cantanti protagonisti di tale fenomeno (vediamo e ascoltiamo Robertino, Toto Cutugno e il suo paroliere, Pupo e Al Bano) ci restituiscono un’atmosfera di vero divismo, inizialmente accolto con incredulità dagli stessi protagonisti.
Tra le chicche: il racconto di un deputato della Duma che ricorda la sua passione per Robertino e la sua emozione quando, pochi anni fa, ha potuto assistere con il figlio a un suo concerto, e la storia di una fan di Toto Cutugno che contatta il suo idolo per trasmettergli il frutto del suo lavoro, le centinaia di versioni delle sue canzoni che ha rintracciato in tutto il mondo!
Importante, nell'allargare lo sguardo verso altri esponenti dell’arte italiana dell’epoca, l’accenno all'interesse verso
Fabrizio De André e Piero Germi, testimonianza di come sia stata radicata e ampia l'influenza del BelPaese su una nazione alla ricerca di un suo '
sogno occidentale'...
17/05/2015, 08:30
Sara Galignano