FUORIGIOCO - Perdere il lavoro, perdere la testa
Carlo Benso debutta nella regia cinematografica con questo racconto intimo e disperato di una generazione. "
Fuorigioco" narra la vicenda di Gregorio Samsa,
Toni Garrani, che a 55 anni viene licenziato in nome dei "tagli" malgrado la sua esperienza e professionalità e si ritrova abbandonato alla sua quotidianità fatta di livore e intenti di vendetta.
Samsa appare comunque benestante e non è dunque l'aspetto economico a preoccuparlo; la sua inquietudine, che si ripercuote sui rapporti familiari e con gli amici, nasce e si alimenta con la sensazione di inutilità che solo l'assenza di un impegno quotidiano può dare.
Il regista rimane molto sul suo protagonista, nei momenti di solitudine cogliendo gli attimi di disperazione ma finendo per rallentare troppo il fluire del racconto, non avendo a disposizione il giusto materiale per arricchire la scena e tenere l'attenzione dello spettatore.
Gli interpreti,
Toni Garrani, Crescenza Guarnieri, Nicola Pistoia e gli altri, dimostrano un'ottima professionalità, molto teatrale ma che sicuramente spicca nel panorama del cinema indipendente italiano. Ciò di cui appare carente il film è la fotografia e la regia tecnica di ripresa. Mentre l'illuminazione appare piuttosto piatta e priva di profondità (manca totalmente ogni accenno di controluce), l'impostazione delle inquadrature e il movimento degli interpreti sembrano statici con il campo e controcampo che in qualche occasione saltano, confinando così la qualità teatrale al lavoro degli attori e lasciando fuori la tecnica di ripresa.
Nel complesso però "
Fuorigioco" è un film di tutto rispetto per il tema trattato e la palese volontà di impegnarsi del regista, degli interpreti e della produzione.
06/06/2015, 10:02
Stefano Amadio