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CERVINO CINEMOUNTAIN FESTIVAL 18 - I vincitori


"Defaid a Dringo" vince il Grand Premio. "Nini" miglior film italiano. Il premio del pubblico va a "Cervino - La Montagna del Mondo".


CERVINO CINEMOUNTAIN FESTIVAL 18 - I vincitori
Una scena di "Defaid a Dringo" di Alun Hugues
GRAND PRIX DES FESTIVALS – CONSEIL DE LA VALLÉE
DEFAID A DRINGO (THE CLIMBING SHEPERD) di Alun Hugues, (Spagna, 2014, 49 min.)
Motivazione: Quest'opera è un bellissimo ritratto d'osservazione di un grande e talentuoso climber che ha resistito al richiamo della carriera professionistica. Un uomo rimasto fedele alle sue radici lavorando la terra dei propri avi gallesi e diventando un pastore, ma al contempo rifugiandosi tra le roccie nel suo tempo libero. Sfidando le condizioni climatiche del Nord del Galles, Alun Hughes riesce a catturare con maestria la bellezza del paesaggio e l'affascinte personalità di Loan Doyle.

PREMIO CAI PER IL MIGLIOR FIM DI ALPINISMO, AVVENTURA E ESPLORAZIONE
CERRO TORRE: A SNOWBALL’S CHANCE IN HELL di Thomas Dirnhofer (Austria, 2013, 103 min)
Il fascino del Cerro Torre e della sua storia, le incredibili doti, il coraggio e la perseveranza di David Lama e del suo partner Peter Ortner, ci fanno dimenticare immediatamente lo spirito commerciale di questa produzione a grande budget. La sequenza finale in cui Lama affronta in free climbing gli ultimi metri di parete del Cerro Torre, lascia con il fiato sospeso grazie anche alle riprese aeree più emozianti viste sin'ora.

PREMIO MONTAGNE D'ITALIA PER IL MIGLIOR FILM ITALIANO
NINI’ di Gigi Giustiniani e Raffaele Rezzonico, (Italia, 2014, 65 min.)
Tutti conoscono il grande alpinista italiano Gabriele Boccalatte, ma quanti di noi hanno sentito parlare di sua moglie, Ninì Pietrasanta? Lavorando con alcuni preziosi 16 mm restaurati, fotografie d'epoca e brani tratti dai diari dei due protagonisti, gli autori sono abilmente riusciti a comporre una fotografia straordinaria dell'alpinismo di allora, ma anche a dipingere i tratti di una toccante storia d'amore. A differenza di molti altri film di montagna, in quest'opera troviamo un perfetto equilibro e una straordinaria abilità di composizione generale, tra musica, narrazione e archivi.

PREMIO SONY PER LA MIGLIOR FOTOGRAFIA
KILLER SLOPE di Geertjan Lassche (Cine/Nepal/Paesi Bassi, 2014, 105 minuti)
A tali estreme altitudini è difficile persino allacciarsi le scarpe; possiamo solo immaginare quale grande impresa siano state le riprese di quest'opera. Al posto di estenuanti riprese GoPro, la fotografia del film ci restituisce meravigliose sequenze capaci di catturare sia la straordinaria luminosità delle vette Himalayane, che la realtà umana più meschina, avida e fragile.

PREMIO FILM COMMISSION VALLÉE D’AOSTE PER IL MIGLIOR FILM VALDOSTANO
SUL FILO di Joseph Péaquin (Italia, 2014, 73 minuti)
Documentario immersivo che celebra le doti e la dedizione del Soccorso Alpino Valdostano, seguendolo nell'attività giornaliera e nelle diverse tipologie di intervento. L'opera esplora lo sforzo emotivo – in particolare del medico di elisoccorso – nel confrontarsi ogni giorno con i drammi e le tragedie personali degli infortunati.

PREMIO DEL PUBBLICO
CERVINO, LA MONTAGNA DEL MONDO di Nicolò Bongiorno (Italia, 2015, 67 min.)

Menzione speciale per il premio CAI per il miglior film di alpinismo
L’ALPINISTA di Natale Fabio Mancari e Giacomo Piumatti (Italia, 2014, 46 min.)
Questo film riesce a catturare lo spirito più autentico dell'alpinismo grazie all'avventura di Gustin, un esempio di operosità, spirito di sacrificio e passione sincera per la montagna.

Menzione speciale per il premio Montagne d'Italia, miglior film italiano
ALBERI CHE CAMMINANO di Mattia Colombo (Italia, 2014, 58 min.)
Il film merita una menzione anche solo per la lunga e lenta panoramica di apertura sulle foreste del Trentino. L'opera è un'elegante celebrazione della seconda vita del legno.

10/08/2015, 08:11