Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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Note di sceneggiatura di "Sotto Copertura"


Note di sceneggiatura di
Raccontare il mondo "così com'è", oppure raccontare il mondo "così come dovrebbe essere" è uno degli eterni interrogativi che fanno parte del lavoro di narratore. La cruda cronaca o il sogno a occhi aperti? Mentre, per iniziare a costruire la sceneggiatura, ci documentavamo sulle vicende che hanno portato alla cattura di Antonio Iovine da parte di Vittorio Pisani e dei suoi collaboratori, ci siamo resi conto di trovarci di fronte a una storia che conteneva ambedue le possibilità: raccontare la cronaca e il sogno insieme. Il mondo "così come dovrebbe essere" che invade il mondo "così com'è". E lo trasforma. La latitanza del capo dei Casalesi, i suoi traffici, la violenza e la morte che si trascina dietro come un bagaglio ineluttabile, erano parte della cronaca, della cruda realtà.

Il mondo così com'è. Ed era cronaca anche il pericolo costante a cui erano sottoposti gli investigatori che dovevano controllarlo, cercarlo, stanarlo, all'interno di Casal di Principe: una roccaforte concepita come un bunker a cielo aperto, dove il controllo del territorio è costante e capillare, dove la camorra è in grado di avvistare l'"estraneo" in tempo reale e allertare tutte le contromisure per garantire a se stessa e al suo "capo" l'impenetrabilità. Ma, al contempo, il mondo "così come dovrebbe essere", si rivelava proprio nella caparbietà di Pisani e dei suoi uomini, nella capacità di sacrificio, nella volontà, a tratti eroica, di rischiare tutto, anche la vita, pur di compiere il dovere a cui erano stati chiamati dalla società civile. Un gruppo di Poliziotti che diventa una famiglia unita, che contrappone l'altruismo all'avidità dei camorristi, l'amore alla violenza e all'odio, l'integrità all'assenza di scrupoli e di vergogna. Mentre le indagini vanno avanti e stringono un cerchio intorno al capo camorra, il mondo "così come dovrebbe essere" comincia a contaminare il mondo "così com'è", lo invade come un fascio di luce nel buio, fino a trasformare la cruda realtà in sogno realizzato.

Ma anche nel versante opposto, quello di Iovine, esiste un seme di mondo "così come dovrebbe essere" che inizia lentamente a fiorire: è la giovanissima "vivandiera" che accudisce il capo camorra, una delle poche persone a conoscere il suo covo, a stare a contatto quasi quotidiano con il boss. E' lei il tramite inconsapevole che i nostri investigatori seguono e controllano. E' lei che può condurli a Iovine. Ma la ragazza, imprevedibilmente, si innamora di un suo coetaneo, estraneo alla camorra. Sarà la sua battaglia, la sua determinazione a scegliere l'amore a scapito della dipendenza dal boss, a scardinare definitivamente il "mondo così com'è" per condurre la realtà verso il sogno, verso il mondo "così come dovrebbe essere". L'amore travolge, sconvolge i piani, incrina le sicurezze, spezza gli equilibri. E l'indagine sul campo, diventa, per i nostri, un'indagine sui sentimenti e sulle svolte determinate dall'amore, fino a condurli, in un finale rocambolesco, alla cattura di Iovine. Durante la lavorazione del film, nella scena in cui il paese festeggia la cattura del capo camorra, la popolazione di Casal di Principe ha voluto partecipare in massa alle riprese. Un esercito di comparse "volontarie", pronte a rivivere sullo schermo un momento di liberazione e di sollievo. Come a ribadire che, almeno per una volta, anche a Casal di Principe, il mondo "così com'è" è diventato realmente il mondo "così come dovrebbe essere".

Salvatore Basile

30/10/2015, 08:18