ViaEmili@DocFest 2015 - Uno zampognaro a ferragosto
Non è un vampiro,
Guido è un uomo generoso, buono e consolatorio.
Ceronetti rivela la vera utilità della poesia, con la stessa leggerezza con cui sostiene che chi non mangia aglio non può essere intelligente. Un uomo eccezionale, il cui pessimistico amore per l’uomo e la natura , risulta consolatorio, proprio perché sussurrato da una voce sincera e da occhi vispi.
Il documentario elegantemente montato da
Francesco Fogliotti ed Enrico Pertichini, celebra il “ poeta, filosofo, traduttore, giornalista, drammaturgo, teatrante, marionettista”, attraverso gli aneddoti raccontati dagli amici e il contributo di teatranti.
Ciro Buttari suona la musica di Bustero, il piccolo clown desideroso di una sedia. Il teatro dei sensibili di Ceronetti si preoccupa di costruire una sedia a un clown, riportando tutta la delicata ironia del suo stesso inventore. Non si parla solo di teatro, ma anche di parole, le stesse con cui Ceronetti si è imbattuto nella riscrittura dei testi sacri.
Le sue esperienze di vita vengono così rielaborate dalle persone vicine a lui, la sua malinconia così come le sue stranezze si inscatolano in aneddoti divertenti e stravaganti. Attraverso riflessioni legate al contesto culturale degli anni ’70 riportate dallo stesso Ceronetti viene ricreata la
filosofia ignota di un filosofo ignoto.
Quando c’è una voce, c’è un mondo. Il documentario di
Fogliotti e Pertichini fa sentire una voce che è in grado di riempirlo questo mondo, in maniera quasi irreale. Ceronetti si sente da sempre in esilio, un esilio di cui sentiremo sicuramente la mancanza.
06/11/2015, 08:24
Marta Leggio