TFF33 - Spazio Torino, quattro corti (più uno) dal territorio
Una selezione molto ridotta per la storica sezione del TFF,
Spazio Torino, riservata ai cortometraggi di produzione torinese: quattro titoli in concorso, più uno ("Neve rosso sangue") proposto fuori competizione.
TRAM STORIES
Lui guarda lei, lei guarda lui: potrebbe essere amore, ma il controllore sale sul tram e lui, senza biglietto, scappa... Piccolo divertente mockumentary su un amore possibile, o forse no: le opinioni degli altri passeggeri, dell'autista e del controllore divergono... Cinque minuti di narrazione che conquistano, divertendo con un pizzico di originalità. Complimenti al regista Leone Balduzzi.
LA MAGIA BIANCA DI EZIO GRIBAUDO
La figura di Ezio Gribaudo meritava di essere raccontata, e Marco Agostinelli e Andrea Liuzza la mettono al centro del loro racconto, un documentario (forse un po' troppo classico) incentrato sulla narrazione in prima persona dell'artista ed editore, vincitore della Biennale di Venezia nel 1966 e amico di Picasso, De Chirico, Fontana e quant'altri.
Gribaudo regala allo spettatore aneddoti curiosi e ricordi interessanti (arricchito da foto d'archivio imperdibili), ma il risultato complessivo è un po' penalizzato da una voce narrante un po' rigida e monotona. Ma l'
et voila finale risolleva.
L'ULTIMO BALCONE
Il "concertino dal balconcino" allieta da anni gli spazi comuni di un condominio in pieno centro a Torino, dove ogni domenica pomeriggio
Maksim Cristan con la Spada, duo artistico dinamico e creativo, per un'ora intrattiene il pubblico, sempre numeroso, da solo o insieme a un gruppo di altri performer (musicisti, cantanti, ballerini, poeti...).
Un momento di ritrovo, ricco di vita e di gioia, minacciato da alcuni condomini contrari (e in nettissima minoranza), ma che si ripropone puntuale ogni sette giorni, nella speranza che non arrivi mai "l'ultimo balcone".
DUST - LA VITA CHE VORREI
Dall'Istituto Cottolengo, in cui da mezzo secolo sono relegati per combattere i loro problemi psichici e fisici, a protagonisti di un progetto artistico in cui tornare finalmente liberi di essere (anche) se stessi: sette uomini e una donna, sotto la guida di Gabriele Falsetta, prendono confidenza con il palco (i palchi, meglio, perché le location in cui si muovono sono un po' in tutta Torino), costruendo insieme all'autore un cortometraggio che diverte, appassiona, commuove e fa riflettere.
NEVE ROSSO SANGUE
Basato su fatti realmente accaduti il 6 marzo 1945, l'eccidio di Valmala, in provincia di Cuneo, in cui nove partigiani garibaldini vennero uccisi per mano degli alpini della Monterosa a poche ore dall'arrivo degli alleati.
Grande lavoro produttivo di ricostruzione, sforzo notevole per un cortometraggio (anche se "lungo", bel oltre i 30 minuti): "
Neve Rosso Sangue" si concentra sui rapporti umani dei protagonisti, regala alcune scene decisamente coinvolgenti e alcune interpretazioni di rilievo (efficace Roberto Zibetti).
23/11/2015, 12:00
Carlo Griseri