A Bellinzona Castellinaria, festival
internazionale del cinema giovane
A Bellinzona (Ticino) cinema per i giovani a 360 gradi con proiezioni e interazioni (mostre, atelier, incontri con film makers, critici cinematografici e realizzazioni di cortometraggi) per conoscere altri aspetti della cosiddetta “macchina del cinema”.
Il racconto dei racconti di Matteo Garrone ha inaugurato, sabato 14 novembre, la 28ma edizione di
Castellinaria, Festival internazionale del cinema giovane a Bellinzona (Ticino), una manifestazione che si indirizza alle scuole con proiezioni quotidiane e a tutto il pubblico nel suo programma serale.
L’opus, di circa due ore, è l’incontro di due fantasie, di due creatività: quella dello scrittore seicentesco campano di Giugliano, che in un dialetto corposo, turgido e lessicalmente sovrabbondante ha narrato e fatto vivere in modo favolistico e barocco il mondo parallelo popolato di streghe, mostri, orchi, saltimbanchi e anche di re e regine di “C’era una volta” e quella del regista di “Reality” che servendosi di una lingua depurata e comprensibile a tutte le platee e soprattutto immagini fastose e lussureggianti ha tradotto Basile rendendolo accessibile a tutti.
Lo cunto de li cunti ovvero lo tratteniemento de peccerille fu pubblicato a Napoli dal 1634 a 1636 dal geniale scrittore campano capostipite dei più famosi narratori di fiabe da Perrault ai Grimm, da Andersen, a Tolkien e alla saga di Harry Potter. Basile con la sua raccolta di fiabe, che restituiscono perfettamente le intonazioni orali di un dialetto ancestrale, rese popolare il genere favolistico. Garrone con il suo film lo ha rivalorizzato e reso attuale.
Scegliendo tre storie tra le 50 fiabe del Pentamerone che hanno come protagoniste tre figure femminili (La cerva fatata, La pulce, La vecchia scorticata), Matteo Garrone mette in piedi un fantasmagorico circo fatto di immagini suggestive e significati nascosti per riflettere in maniera intensa e potente sulla natura ambigua e spesso inverosimile dell’amore. Le storie sono narrate singolarmente ma sono come collegate da un filo invisibile che permette al regista di riproporre temi a lui cari, quali la trasformazione del corpo, la smania per la giovinezza e la bellezza servendosi degli archetipi di ogni favola che si rispetti e di un linguaggio visivo tipico del fantasy con incursioni nell’horror, che questa volta sottrae invece di aggiungere, permettendo a chi osserva di sentirsi costantemente parte del racconto.
Il programma di Castelinaria 2015, seguendo la prassi abituale si articola in due concorsi, secondo le età: quello 6-15 e quello 16-20. Inoltre c’è una
Piccola rassegna di cartoons per spettatori in erba, un Fuori concorso di lungometraggi e uno di corti.
I film della competizione sono visionati e valutati da diverse giurie ufficiali di adolescenti. Il programma, in particolare il concorso 16-20, ha il suo
fil rouge in storie di giovani protagonisti dell’ attualità sociale di oggi in film che la presentano e l’analizzano con realismo e talvolta anche con liricità.
La Tête haute, di Emmanuelle Bercot, ne è l’esempio più probante. Il lungometraggio della giovane regista francese ha avuto l’onore di inaugurare l’ultima edizione del Festival di Cannes. La storia, filmata con partecipazione e bravura, è quella di Malory, già bambino abbondonato, e nel film adolescente disadattato, ribelle e testardo che i servizi sociali e una giudice dei minori, severa, ma comprensiva (Catherine Deneuve in una appropriata interpretazione) cercano di recuperare alla società.
Mustang di Deniz Gamze Ergüven film sull’infanzia di cinque sorelle turche agli “arresti domiciliari” dai familiari condannate anche ad altre vessazioni gravi per aver giocate in spiaggia con dei ragazzi. E poi lo svizzero
Keeper una tenera storia d’amore tra due quindicenni che si ritrovano ad essere genitori.
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17/11/2015, 08:23
Augusto Orsi