FANTASTICHERIE DI UN PASSEGGIATORE SOLITARIO
La nostalgica armonia conduce alle "
Fantasticherie di un Passeggiatore Solitario", romanzo incompleto di Rousseau e opera prima di
Paolo Gaudio, un film realizzato con diverse tecniche tra cui quella della stop motion che rende la narrazione fiabesca e magica.
Si intrecciano tre storie apparentemente distanti tra loro come quella di uno scrittore Jean-Jacques interpretato da un perfetto
Luca Lionello, un bambino disperso nel bosco e uno studente di filosofia. Theo è alla continua fuga del tempo e dello spazio, appassionato di romanzi incompiuti, immerso nella lettura dell’opera di Renau. Uno studente desideroso di realizzare l’ultima fantasticheria, quella che porta in un luogo straordinario chiamato Vacuitas. Tra un Necromante e una ragazza appena uscita da "La casa della prateria", la narrazione procede in modo teatrale e poetico verso questa passeggiata in un luogo fantastico e minaccioso, fatto di libertà , in cui poter ricominciare e da cui ripararsi.
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Fantasticherie di un Passeggiatore Solitario", romanzo di formazione e ricettario di storie di fantasia di Rousseau, prende vita attraverso la storia dello scrittore, del lettore e del protagonista. Una triplice chiave di lettura che crea tre fili narrativi molto diversi tra loro nel tempo e nello spazio. Gaudio non si sofferma a un esperimento fantastico, ma anzi ricrea un fantasy con il gusto per lo stravagante e l’horror, aiutato dalle parole filosofiche dello stesso Rousseu.
L’esordiente regista in questa piccola opera indipendente riesce a farci volare nell’altrove, un posto nostalgico e fantastico raccontato con un linguaggio profondo e delle musiche poetiche. Una passeggiata in punta di piedi in questo luogo che rivela tutta l’insostenibilità della vita, fatta di demoni, di paure e di quel passato di cui ci vogliamo sbarazzare.
24/11/2015, 10:00
Marta Leggio