Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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Note di regia di "Sicily Jass"


Note di regia di
Girando un documentario negli Stati Uniti sulla vita di Louis Armstrong mi sono imbattuto nella storia della Original Dixieland Jazz Band e della prima incisione della storia del jazz. Documentandomi sulle origini di questo genere musicale ho scoperto che a New Orleans all’inizio del ‘900 si erano riversate migliaia di immigrati siciliani e che la nostra musica popolare era confluita nel grande melting pot che ha dato vita al jazz. Insomma ho scoperto con sorpresa che il jazz ha anche un cromosoma siciliano. Ho passato parte della mia infanzia in Sicilia, mia nonna è di Caltanissetta e ho sempre amato molto l’isola. Così questa storia ha iniziato a lavorare dentro di me in maniera sotterranea.

Sicily Jass racconta la vicenda umana di Nick La Rocca che con la sua band nel 1917 ha inciso il primo disco della storia del jazz. Il film ci trasporta in un viaggio tra una Sicilia “mitica” e la New Orleans di oggi e di ieri, passando per Chicago, New York e Londra seguendo le tracce del successo della Original Dixieland Jazz Band. Ho cercato di trasformare le location siciliane in un luogo della memoria, sposando quello che immagino sia lo sguardo degli immigrati di seconda generazione verso la propria patria. Avvolta nella nebbia dei ricordi e del sogno, delle emozioni di altre vite.
E’ stato faticoso e allo stesso tempo affascinante avvicinare il lato umano del mio personaggio. Nick La Rocca non era un uomo facile, inviso ai più, tendente a derive paranoiche, in tarda età ferito e tormentato dal rancore, capace di affermazioni xenofobe e razziste, insomma un anti-eroe. Ho cercato di approfondire le sue ombre, con il figlio Jimmy a New Orleans e con il grande Mimmo Cuticchio che mi ha aiutato a dare vita agli incubi di La Rocca e però allo stesso tempo a restituirne l’estrema umanità. Le mie sensazioni nel corso del tempo nei confronti dell’uomo La Rocca sono cambiate. Ho capito da quali profonde delusioni sono nate le sue derive paranoiche e i suoi attacchi di ira e xenofobia sul finire della vita. Mi sono infilato in un labirinto, tra le emozioni di un uomo scomparso da oltre 50 anni, e ho scelto il Cretto di Burri come simbolo di questo viaggio e delle strade senza uscita a cui la paranoia e il rancore possono condurre. Sicily Jass, oltre a raccontare il successo dei Beatles dell’era del Jazz (come definisce la Original Dixieland Jazz Band uno dei protagonisti del film), è un viaggio nell’anima di un uomo che ha tentato, sbagliando quasi tutto, di riservarsi un posto tra le stelle della musica.

Michele Cinque