Note di regia di "The Second Closet"
Raccontare una relazione violenta è complesso, ma raccontare la relazione violenta tra due donne presenta una difficoltà in più, perché la manifestazione di forza brutale non viene associata al genere femminile e non viene contemplata socialmente, così spesso i tentativi di denuncia cadono nel vuoto, tra la derisione o l’incredulità di chi dovrebbe essere deputato all’ascolto. The Second Closet racconta la violenza attraverso il crescendo di ricatti e compromessi, la guerra dei piccoli gesti ed il silenzio elettrico che precede l’esplosione. Il film mostra la frantumazione della memoria e del tempo vissuto dalla protagonista Miki che si trova sul confine tra la nostalgia idealizzante della sua storia d’amore e la necessità di liberarsi da una relazione che è diventata sempre più una prigione. Raccontare con un film la violenza psicologica e fisica all’interna di una relazione affettiva tra due donne, e soprattutto spiegare il fatto che la denuncia della violenza in ina situazione come questa non sia socialmente contemplata, ha assunto un forte valore politico.
Sara Luraschi e Stefania Minghini Azzarello