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SEMPRE MEGLIO CHE LAVORARE - "The Pills" al cinema


Il loro primo lavoro per il cinema è la naturale conseguenza delle serie web di successo prodotte dal 2011 ad oggi. Luca Vecchi (anche regista), Matteo Corradini e Luigi Di Capua scrivono e interpretano una storia di trentenni alle prese con un dubbio che va oltre la loro generazione: lavorare o rimanere il più possibile senza far niente? Prodotto da Pietro Valsecchi, sempre attento alle novità, e distribuito da Medusa, sarà in sala dal 21 gennaio in 350 copie


SEMPRE MEGLIO CHE LAVORARE -
"The Pills"
The Pills le armi ce l'hanno, ma a differenza di Maccio Capatonda, per il loro debutto al cinema hanno usato solo quelle non del tutto efficaci del web, non riuscendo a sfruttare al meglio un linguaggio diverso adattandolo alle esigenze cinematografiche. Mentre Maccio Capatonda e il suo gruppo sono riusciti a trasferire al cinema la loro forza, cioè l'imprevedibilità e la capacità di sorprendere, i tre ragazzi di Roma (Luca Vecchi, anche regista, Matteo Corradini e Luigi Di Capua) si sono un po' adagiati sulle fortunate serie web, continuando a raccontare attraverso il loro terzetto la generazione dei trentenni di oggi.

Le battute non mancano, le divertenti citazioni cinefile anche, il film è girato anche bene ma spesso tende a soffermarsi troppo su alcune situazioni, rallentando il ritmo che, in un film diciamo "comico", è fattore determinante. Situazioni di stallo così sensibili da far sembrare lunghi, in alcuni momenti, gli 85 minuti del film. Forse il timore di incontrare un pubblico diverso, magari meno attento alle novità di cui si nutrono The Pills e i loro spettatori sul web, ha spinto il gruppo a staccare il piede dal gas.

"Sempre meglio che lavorare" è un film sul tempo che passa senza risparmiare nessuno con le crisi che non toccano solo quelli sull'orlo dei trent'anni. Il lavoro, o la mancanza di un lavoro soddisfacente, è il fulcro su cui gira la storia, tema che da solo però non basta a sostenere l'ora e venti di durata. Manca una traccia forte, che poteva essere quella della società segreta dei cosiddetti "Bangla" i negozietti aperti ad ogni ora che vendono dallo shampoo alla birra fredda. Lì c'era qualcosa da raccontare ma gli autori hanno preferito insistere sulle canne, sulle droghe, sulle ragazze e sulla loro ventennale amicizia fatta di ricordi e incontri quotidiani nella cucina comune.

L'esordio dei The Pills è abbastanza divertente ma di sicuro non raggiunge le vette di originalità e scorrettezza delle loro pillole per la rete.

13/01/2016, 18:54

Stefano Amadio