Note di regia de "L'Aquilone di Claudio"
L'idea nasce dal mio incontro, nel 2001, con dei ragazzi affetti da ATASSIA, una delle tante malattie rare che colpisce migliaia di persone in Italia e nel mondo. L'Atassia è una malattia degenerativa del sistema nervoso centrale e non ha età ne etnie. In tutti questi anni ho assistito al progressivo peggioramento della patologia in persone che erano completamente sane all'apparenza. Ho seguito come volontario la loro lotta affinché si potesse portare all'attenzione mediatica questa patologia. Con questo film voglio raccontare il disagio, la sofferenza, il disorientamento e le mutazioni psicologiche provocate dagli effetti "collaterali" sulle persone che vivono accanto ai loro cari, affetti da queste ed altre malattie rare. Si affrontano anche tematiche sociali quali l'emarginazione e la solitudine. La scelta del titolo “L'aquilone di Claudio” rappresenta la meravigliosa sensazione di libertà e spensieratezza che si prova facendolo volare e al tempo stesso la fragilità della vita, proprio come il sottile filo a cui è legato un aquilone.
Antonio Centomani