Note di regia de "Il Seminarista"
Il seminarista è un racconto di formazione ambientato in un seminario minore cattolico, un luogo molto particolare esistito fino a pochi anni fa e adesso non più esistente, pochissimo conosciuto e mai rappresentato al cinema, né in Italia né all’estero. Alcuni film trattano tematiche simili (Nel nome del padre di M. Bellocchio, In memoria di me di S. Costanzo, Angeli ribelli di A. Walsh, Magdalene di P. Mullan) ma sono ambientati in collegi religiosi e riformatori (nel caso del film di Costanzo in un collegio di gesuiti adulti), mai in seminari minori. Fino ad oggi non era mai stato realizzato un film, né in Italia né all’estero, che affrontasse la tematica della formazione dei giovani seminaristi e futuri sacerdoti.
Lo sfondo storico e culturale (Prato e Firenze, alla fine degli anni ’50 – inizi ’60) è quello del rinnovamento religioso ad opera di figure profetiche come quella di don Lorenzo Milani, con le note vicende che lo riguardarono (condanna del suo primo libro Esperienze pastorali e confino a Barbiana).
La scelta del bianco e nero rimanda al mondo del seminario (la chiesa, i corridoi, lo studio del padre spirituale, le stesse monture dei seminaristi e le tonache dei preti) ed è funzionale alla rappresentazione di una realtà in cui si contrappongono continuamente ed ossessivamente il corpo e l’anima, il peccato e la grazia, la terra e il cielo, la luce del paradiso e le tenebre dell’inferno.
Tutti gli interni ed esterni sono stati girati in Toscana (Prato e Pistoia), in cinque settimane (giugno – luglio 2012).
Gabriele Cecconi