MONS 2016 - Mia Wasikowska eroina di Flaubert
Con un melodrammatico
Madame Bovary (Francia, Belgio, Stati Uniti, fuori concorso) si è conclusa la
32. Edizione del Festival International du Film d’Amour di Mons, che ha visto passare al Plaza Art, al Théâtre Royal e soprattutto a Imagix un centinaio di film tra lungometraggi e corti del sostanzioso e soddisfacente programma.
Gli spettatori, in un paese dove, fortunatamente, la gente va ancora al cinema, sono stati più di 25 mila.
Sophie Barthes, giovane e capace regista tolosana, ma di orizzonti anglosassoni, al suo secondo film, si è difesa egregiamente nel corpo a corpo con il capolavoro naturalista di
Gustave Flaubert, creando un lungometraggio sontuoso nelle immagini, ricercato nei costumi, dalla piacevole colonna sonora e ben ritmato cinematograficamente. La dolce e determinata
Mia Wasikowska, incarna un’inedita Emma Bovary, ingenua sognatrice, desiderosa di vivere e di emanciparsi. Pronta a tutto per uscire dal grigiore e dalla monotonia di Yonville.
Il
Grand Prix del Festival è andato a
Virgin Mountain del regista islandese Dagur Kari (autore anche del notevole
Noi, Albinoi), che ha filmato con grande sensibilità una storia d’amore, nata anche da malintesi tra due esseri quasi emarginati.
Virgin Mountain, facendo man bassa sulle ricompense si è anche aggiudicato il premio per la migliore sceneggiatura e quello per il migliore interprete maschile con il suo protagonista:
Gunnar Jonsson, ineccepibile nei panni di Fusi, il gigante timido.
Hagit, giovane operaia di una fabrichetta di carta igienica, persona diversamente abile, portata allo schermo in
The Wedding Doll, del regista israeliano
Nitzan Gilady con naturalezza dalla bella e brava
Moran Rosenblatt, ha avuto il premio per la migliore interpretazione femminile.
Il drammatico e toccante
Les Innocentes si è giustamente aggiudicato le
Prix du Public. La regista francese
Anne Fontaine ha filmato con toni e colori appropriati la drammatica vicenda di un gruppo di suore violentate da soldati russi e di una giovane dottoressa della Croce Rossa francese che le aiuta a superare il trauma e ad accettare la prole.
La Giuria
CinéFemme ha premiato
Dégradé di
Tarzan et Arab Nasser, film realista e ben strutturato su un salone di bellezza nella striscia di Gaza, dove diversi personaggi femminili narrano la loro storia. Il film era già stato presentato alla Semain de critique di Cannes con successo.
Altri film premiati sono
Bucarest non stop del rumeno Dan Chisù,
La fille du patron, commedia leggera ed inconcludente del francese Olivier Loustau e il drammatico
The Here After di Magnus Von Horn, premio CinéEurope.
L’italia presente con sei film nel programma di cui
Per Amor vostro, nella Competizione Internazionale non ha vinto nessun premio. I lungometraggi italiani proiettati a Mons erano sì di buona fattura, trattavano tematiche attuali con attori validi, ma mancavano tutti di quel tocco di internazionalità per farli apprezzare anche ad esponenti di altre culture e di altri usi e costumi.
La 32° edizione del Festival International du Film d’amour di Mons può essere archiviata come varia ed interessante per le tematiche dei film in cartellone e buona qualitativamente.
02/03/2016, 08:28
Augusto Orsi