BFM34 - "Il cinema breve", una storia dei cortometraggi
Presentato nell'ambito del BFM34 il libro di Sergio Arecco "
Il cinema breve. Da Walt Disney a David Bowie - Dizionario del cortometraggio 1928-2015", edito da
Cineteca di Bologna, si propone una sfida improba, quella di voler essere un compendio del cinema di ogni tempo (dal sonoro a oggi) in forma corta.
Non sarebbe giusto giudicare il volume per l'impossibilità del suo esistere (davvero troppi i corti nel mondo per essere riuniti in un unico testo), ma l'improprietà - per non dire la superbia - del sottotitolo del volume lo pretende. Chiamarsi "dizionario" non sembra adatto a
un libro di circa 500 pagine con 230 schede, per quanto interessanti (più o meno quanti corti oggi si girano nel mondo in... una settimana?).
"Non mi sono mai occupato di cortometraggi prima, devo dire che mi sono appassionato scrivendo il libro", confida Arecco al pubblico del Bergamo Film Meeting. "Ho iniziato scrivendo un po' casualmente una cinquantina di schede, le ho mostrate in amicizia a
Goffredo Fofi - autore poi della prefazione al testo - e lui mi ha indicato nella Cineteca l'unico referente sensato per una pubblicazione".
Da Walt Disney a David Bowie: ogni anno dal 1928 al 2015 è rappresentato almeno da un corto, e la selezione spazia tra i generi e le forme, restando fedele alla durata massima consentita (30' per essere considerati corti, 60' per i medi).
Un solo videoclip in tutto l'elenco, l'ultimo realizzato da Bowie prima di morire (sufficiente per inserire l'artista nel sottotitolo): una scelta discutibile, che sembra pensata per attirare qualche acquirente in più a discapito della coerenza della raccolta.
Ci sono Topolino e Hitchcock, come ci sono tutti i grandi del cinema. "Un po' tutti hanno iniziato con i corti, e vedendo i loro lavori oggi possiamo capire molto del cinema che hanno realizzato in carriera. Come ad esempio con Antonioni e
Gente del Po".
Truffaut e Warhol, Antonioni e Park Chan-wook, D.A. Pennebaker e Bjòrk, Shirley Clarke e Dino Risi, Bunuel e Tex Avery, Pasolini e Justin Lin, Mishima e Scorsese, Beckett e Monicelli, Lynch e Miyazaki: i nomi sono tanti, e giustificano l'interesse per un libro che mette insieme tutti i loro lavori meno "lunghi" e di conseguenza meno noti.
13/03/2016, 09:30
Carlo Griseri