“
Č stato un viaggio emozionante" – ha spiegato
Rita Mirabella, che da anni studia e fotografa la vita degli itineranti siciliani – “
abbiamo voluto tuffarci nelle loro vita, scandita quotidianamente da norme non scritte, da credenze e tradizioni: un misto di codice morale e d’onore, di saggezza e autoritŕ, di ragionevolezza e imposizione che solo chi č Caminante deve sapere e manifestare all’interno del gruppo. Un sistema difficile da penetrare, avvolto da decenni in un alone di mistero, protetto di fronte ai gadjié, agli estranei. La meta del nostro viaggio č il recupero di una memoria collettiva, che fa pienamente parte del patrimonio culturale siciliano. Anche se per decenni sono stati trattati con diffidenza, se non con disprezzo, i Caminanti sono intatti gente di Sicilia“.
Parole ribadite da
Giuseppe Tumino coregista del documentario e da anni impegnato in lavori a carattere antropologico/sociale: “
Rompere la diffidenza degli itineranti non č stato facile, ma a poco a poco ci siamo riusciti: il muro č crollato, le distanze si sono azzerate, siamo entrati “dentro” e tra noi e loro si č creata una fortissima empatia. In questo senso, il documentario č stato “partecipato”: non abbiamo soltanto osservato, abbiamo “vissuto” la comunitŕ, con tutti i nostri sensi, adottando il loro punto di vista. Siamo andati fino in fondo, ascoltando racconti e silenzi, detto e non detto“.