TGLFF31 - Raccontare il bullismo attraverso l'arte
"
È il lavoro meno didascalico che ho fatto nella mia vita": con queste parole
Giovanni Coda racconta "
Bullied to Death", suo ultimo film presentato in anteprima al
TGLFF Torino Gay & Lesbian Film Festival.
Tutto parte dalle vicende di
Jamey, quattordicenne statunitense che si è suicidato nel settembre 2011 dopo aver subito a lungo episodi di bullismo e di cyberbullismo per il suo essere gay. Da quel fatto, cucendo insieme diverse storie dai purtroppo numerosi episodi simili avvenuti in diverse parti del mondo (Italia, ovviamente, inclusa), nasce lo spunto narrativo di "
Bullied to Death".
Dalla sinossi ufficiale (
senza leggerla questa informazione non arriva, si accenna ad una performance di 24 ore ma non ci sono abbastanza elementi per lo spettatore): il
17 maggio 2071, a sessant’anni dalla morte del giovane, durante la giornata mondiale contro l’omofobia e la transfobia, un gruppo di artisti si ritrova unito in una performance commemorativa che attraversa l’arco dell’intera giornata.
Il collage di queste performance, alcune più e altre meno coinvolgenti, alcune più immediate e altre decisamente più ostiche, è l'opera che Coda realizza per denunciare la gravità dei fatti. "
La società non vuole prendere atto di questa tragedia. Siamo ancora in attesa di una legge, ma che sia socialmente accettata: se così non sarà, queste cose continueranno ad accadere", ha spiegato.
08/05/2016, 11:58
Carlo Griseri