CANNES 69 - "I Tempi Felici Verranno Presto": nel bosco con Comodin
Fa molto riflettere il film di Alessandro Comodin e alla fine la domanda che resta è "cosa avrà voluto dire?".
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I Tempi Felici Verranno Presto" è talmente criptico che alla fine della proiezione l'esigenza è quella di cercare spiegazioni, negli spettatori accanto o in qualcosa di scritto come la sinossi o le due pagine di note di regia. Ma niente anche scambiando opinioni e leggendo informazioni non si arriva a nulla di concreto se non che un'ora e quarantadue minuti di durata sono obiettivamente troppi.
La storia parla di un bosco (o forse no...) e di persone che lo vivono allontanandosi dalla civiltà chi per scelta chi per forza. Poi queste persone si incontrano (o forse no...) e i loro destini si legano in diversi piani temporali e della realtà. La vita, la morte, la natura e le leggende legate ad essa. Ma devo ammettere che forse non è così.
Il secondo lungo, lunghissimo di Comodin dopo "
L'Estate di Giacomo", sembra più che un passo indietro; fa pensare a un passo di lato con cui si finisce nelle sabbie mobili.
I selezionatori della Semaine de la Critique di Cannes 2016 lo avranno scelto sulla fiducia, a occhi chiusi, almeno per la durata del film.
13/05/2016, 10:00
Stefano Amadio