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#CA2016 - "Mangiare carne è un bisogno"


Da dove nasce quell’opprimente senso di colpa che accompagna un pasto abbondante a base di proteine animali? Marijn Frank


#CA2016 -
Marijn Frank
Vegetarianesimo o non vegetarianesimo? A questa domanda prova a rispondere la regista olandese Marijn Frank con il suo documentario "Need for Meat", inserito nel concorso internazionale di Cinemambiente 19.
Frank, classe 1982, ha esordito nel 2007 con il documentario "Daddy Has Gone and Left Me Puzzled" e dal 2009 presenta diversi programmi televisivi in onda sul canale olandese Kro.

Nel documentario Marijn racconta i suoi tentativi di diventare vegetariana, lavorando come volontaria in un mattatoio e ricorrendo alla terapia psicologica, avventurandosi in una ricerca personale ampia e approfondita.

Come è nato il bisogno di raccontare questa storia?

Io non sono vegetariana, per circa 15 anni lo sono stata a periodi alterni, senza riuscire a decidermi.
Volevo comunque fare un documentario sulla carne, lo ritenevo un tema importante: poi sono rimasta incinta, è nata mia figlia Sally e quando ho partorito mi è parso il momento giusto per farlo davvero, per lei, per provare a decidermi.

Come ha deciso di impostare il racconto sulla sua esperienza diretta?

Sentivo di avere bisogno di una prospettiva particolare per impostare il racconto, e alla fine ho scelto me stessa, ho voluto essere io lo specchio in cui gli altri si potevano guardare.
Il dilemma se mangiare o no la carne era il mio, mi sembrava giusto così.

Il dilemma si è risolto? Nel titolo del documentario non c'è il punto interrogativo...

Il punto interrogativo non c'è ma a me rimane il dubbio, sicuramente! Anche più di prima, a dire il vero.

Ha scoperto cose inattese lavorando al documentario?

La cosa che più mi ha sorpreso sono sicuramente i macellai! Devo ammettere che avevo un preconcetto, pensavo che odiassero gli animali, che fossero rudi, e invece ho scoperto che è il contrario! Uccidono gli animali per noi, sono persone dolci, forti e dure solo all'esterno, sono di mentalità aperta e davvero amabili.
Poi mi ha molto stupito quanto successo con il brainscan, l'esame al mio cervello che si vede nel film fatto da esperti di dipendenze. Sono test che fanno anche agli alcolisti: a loro mostrano foto di alcolici, a me immagini di carne alternate a immagini di sesso, foto pornografiche: il mio cervello reagiva molto più intensamente alle prime che non a quelle sessuali!

Come ha reagito il pubblico? È un tema sempre molto controverso...

Sono rimasta molto sorpresa dalle ottime reazioni del pubblico, nel film ci sono anche scene forti, ce n'è una in cui uccido una mucca... Immaginavo mi avrebbero dato dell'assassina! Invece sono sempre stati molto comprensivi, i miei dubbi sono i dubbi di molti.

Ora su cosa sta lavorando?

Sto preparando un documentario sul figlio di un macellaio, un lavoratore del macello, che vuole seguire le orme del padre ma lui lo ritiene inadeguato...

04/06/2016, 10:25

Carlo Griseri