Note di regia di "Dalle parti di Astrid"
La vita è un grande mistero e io sono molto affascinato dal mistero, la sola idea di poterlo esplorare mi elettrizza. Specie attraverso delle opere cinematografiche. Il viaggio di Astrid sarà costellato e rallentato da tanti ricordi, piacevoli e spiacevoli. Sarà il viaggio di un’eroina in fieri, anche se la sua vita e il suo approccio alla vita non sembra avere nulla di eroico. Lei probabilmente voleva soltanto amare ed essere amata, genuinamente. Il cammino per giungere dalle parti di Astrid, percorso sia della stessa Astrid che del pubblico inseguitore, diviene la fuga dalle costrizioni e dagli schematismi borghesi, ma anche motivo di evasione, di fuga da un mondo, e in specie da una città quale Roma, nella quale non sembra esserci più la possibilità di respirare o di prendersi del tempo per se stessi. La ricerca possibile di un universo di pace e armonia diventa anche una fuga di stampo ecologico. (…) Per dare verità a tutto questo è necessario mettersi “on the road”, sull’impronta del documentario capace di aprire squarci di visionaria allusiva verità.
Federico Mattioni