LOCARNO 69 - "Pescatori di corpi", vite sull'acqua
In mezzo al mare ci sono Salvuccio, il capitano del peschereccio (illegale)
Alba Angela e tutto l'equipaggio. Sono impegnati nel tentativo di pescare quanto più possibile nel buio della notte senza essere avvistati dalla guardia costiera, e per questo motivo monitorano via radio gli arrivi di barconi con immigrati perché sanno che in quel caso dovranno spegnere tutto e rendersi invisibili, in attesa di riprendere la pesca.
A bordo del mare c'è Ahmed, clandestino che da anni vive confinato in una barca abbandonata e cerca quotidianamente di trovare la via per la fuga, un modo per lasciare quella prigione a cielo aperto in cui si ritrova condannato senza colpe.
Le loro vite si incroceranno ma procederanno senza accorgersene, l'unico loro punto di contatto è quel mare di Sicilia in cui ogni giorno, ogni notte, ogni ora si cerca di rimanere in vita,
ciascuno a suo modo.
Non ci sono veri "
pescatori di corpi" in questo lungometraggio documentario del regista svizzero
Michele Pennetta, ci sono pescatori e corpi (di pesci, di persone). Molto curato sotto l'aspetto formale e cinematografico (un plauso al direttore della fotografia
Gabriel Lobos), forse meno convincente sotto quello narrativo, comunque un lavoro da non far passare inosservato e che offre un punto di vista insolito e prezioso su un tema troppo spesso narrato negli stessi modi.
24/08/2016, 15:18
Carlo Griseri