Fondazione Fare Cinema
!Xš‚‰

VENEZIA 73 - "L'Estate Addosso" arrivata per caso


Gabriele Muccino mette in scena una storia a cavallo tra il romanzo di formazione e il film generazionale.


VENEZIA 73 -
C'è un momento dell'adolescenza in cui inizi a chiederti cosa vorrai fare una volta terminato il liceo. La paura è grande, tanto quanto l'insicurezza. Perché pensare di dover crescere e prendere quelle decisioni che ti cambieranno inevitabilmente la vita, può spaventare anche il più razionale dei caratteri.

Accade questo a Marco, protagonista de "L'estate addosso" di Gabriele Muccino, che dopo un paio di improvvisi e inaspettati avvenimenti si ritrova a cambiare le proprie aspettative estive, da una noiosa vacanza in casa a Roma ad una partenza per la California, insieme alla poco sopportata compagna di classe Maria.

A cavallo tra il romanzo di formazione e il film generazionale, Muccino cala il suo protagonista in quella che ambisce ad essere una grande storia d'amore e d'amicizia tra ragazzi italiani etero e una coppia omosessuale statunitense, ma che finisce per scivolare su continue trovate banali, ripiene di luoghi comuni e frasi fatte.

Nella vita di Marco e Maria tutto avviene in modo casuale e rapidissimo: lui passa da uno schianto in motorino e una gamba ingessata ad un biglietto per gli USA fatto il giorno prima della partenza in piena estate; lei, dall'omofobia e le preghierine della sera, si scatena in serate fatte di alcol e sensuali danze in minigonna.

A sottolineare il tutto, per buona parte del film, interviene l'invadente colonna sonora di Jovanotti e una voce fuori campo che regala perle del calibro di "quando smetti di contarli, i giorni iniziano a volare".

In uscita nelle sale il 15 settembre, si fatica onestamente ad immaginare un pubblico che vada oltre l'adolescenza, e a giustificarne la presenza veneziana...

31/08/2016, 18:28

Antonio Capellupo