AL DI QUA - Vite, speranze e preghiere dei senzatetto
La morte in strada di un senzatetto spinge una quarantina di suoi amici, o quantomeno compagni di vita in strada, a una marcia unita - ispirata dichiaratamente al quadro "
Il Quarto Stato" di Pellizza da Volpedo - verso l'ospedale in cui il suo cadavere viene portato. Un estremo saluto che diventa occasione per confessarsi, per raccontarsi e per esprimere, in ultimo, una preghiera.
Un documentario (in parte) recitato dai suoi stessi protagonisti, che dal bianco e nero iniziale si sposta nel finale verso un colore "illuminato": la camera fissa cui i senzatetto si rivolgono presentandosi e raccontando come la vita li abbia portati fino lì siamo tutti noi, per una volta impossibilitati a voltare lo sguardo da un'altra parte. Dobbiamo stare a sentire, senza fingere che la mano tesa a bordo strada sia rivolta a qualcun'altro...
"Al di Qua" di Corrado Franco, regista torinese che per motivi familiari mancava dal cinema da oltre quindici anni, è un lavoro coraggioso e duro, sicuramente molto francescano nell'idea iniziale e nella realizzazione, in cui l'aspetto religioso è fortissimo e la lettura univoca.
La sincerità del processo è però indubbia, mai viene il sospetto della strumentalizzazione o dell'operazione studiata a tavolino: un risultato complesso da ottenere, che rende "
Al di Qua" visione in qualche modo doverosa.
07/10/2016, 11:27
Carlo Griseri