I vincitori della XXXI edizione del Festival
del Cinema Latino Americano di Trieste
Una partecipata ed emozionante cerimonia ha chiuso la XXXI Edizione del
Festival del Cinema Latino Americano di Trieste. Le Giurie hanno consegnato i Premi e dato lettura, in spagnolo e italiano, dei verdetti finali.
Erano presenti e hanno consegnato i Premi il Ministro e Consigliere culturale dell’Ambasciata Argentina in Italia, Irma Rizzuti; il direttore dell’Ufficio Commerciale del Cile in Italia, Augusto Aninat; il neo Console del Cile a Trieste, Alessandro de Pol; la Presidente della Provincia di Trieste, Maria Teresa Bassa Poropat; L’Assessore alal Cultura e Relazioni Internazionali Gianni Torrenti della Regione Friuli Venezia Giulia, l’Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Trieste, Luisa Lodi e l’onorevole Valdo Spini.
Ha presieduto e condotto la cerimonia Rodrigo Diaz, Direttore del Festival.
Ecco i Premi assegnati:
B>CONCORSO UFFICIALE
Giuria
Presidente Juan Carlos Rulfo, noto regista e sceneggiatore messicano a cui il Festival ha dedicato quest’anno una completa Retrospettiva.
È figlio del celeberrimo scrittore Juan Rulfo, padre del realismo magico insieme a Gabriel Gracía Márquez; Mónica Borda Sáenz (sceneggiatrice, regista e produttrice colombiana); Vittoria Rubini (critica cinematografica); Zlatko Popovic (laureando in Lingue e cinefilo).
MIGLIOR FILM
Magallanes (Magellano), di Salvador del Solar (Perù, 2015)
Motivazione: Per la realizzazione, la regia degli attori, la padronanza della tematica e la costruzione della trama che esalta la dignità umana. L’interpretazione della protagonista esprime una posizione dell’America Latina che cerca di porre fine alla sua vulnerabilità storica.
PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA
Olhar de Nise (Lo sguardo di Nise), di Jorge Oliveira (Brasile, 2015)
Motivazione: Per la professionalità e il rigore giornalistico nella presentazione documentaristica della precorritrice della psichiatria democratica, praticata attraverso l’espressione plastica dei pazienti.
MIGLIOR REGIA
Encantados, di Tizuka Yamasaki (Brasile, 2014)
Motivazione: Per l’armonia di tutti gli elementi complessi che compongono quest’opera: natura, mitologia, fotografia, suono e musica che danno vita alla costruzione dello spirito mitologico.
SEZIONE CONTEMPORANEA
Giuria
Presidente della Giuria: Francisco Gedda, regista italo-cileno Patricia Ynestroza (giornalista, originaria dell’Honduras), Niccolò Coscia (giovane cinefilo, studente di Lingue).
MIGLIOR FILM
La parte por el todo, di Roberto Persano, Gato Martínez Cantó, Santiago Nacif
Cabrera (Argentina, 2015)
Motivazione: Sebbene il tema sia largamente conosciuto in America Latina, questo film riesce a guidare anche chi non conosce tale realtà. Il soggetto è trattato in maniera cruenta senza disturbare lo spettatore, poiché reso con grande finezza e umanità. Il film si distacca dalla violenza con la quale generalmente si rappresenta il dolore, trasmettendo un messaggio di grande speranza verso un futuro migliore, cercando con tutte le sue forze che non siano ripetute queste atrocità, e risaltando la memoria storica.
MENZIONE SPECIALE
Lumi Videla di Paz Ahumada Muñoz (Cile, 2015)
Motivazione: In soli 30 minuti la regista è riuscita a lanciare il grido aspro e imperfetto, ma intenso e straziante del fratello, della cugina e del figlio di Lumi Videla con il quale esprimono uno dei dolori simbolo dell'America Latina, riuscendo a catturare il pubblico anche con tecniche e materiali di lavoro rudimentali.
PREMIO DEL PUBBLICO
Olhar de Nise (Lo sguardo di Nise) di Jorge Oliveira (Brasile, 2015)
Ogni spettatore ha un voto (da 1 a 5) ai film visionati tramite una scheda deposta in
un’urna all’entrata della sala proiezioni
PREMIO NUOVI TALENTI
Un novità di questa edizione 2016. Viene assegnato dalla Direzione del Festival al film e al regista valutati come interessanti nuove scoperte emerse nel lavoro di ricerca e selezione del Festival.
Alma di Diego Rougier (Cile - Argentina 2015)
PREMIO MALVINAS
Assegnato dalla Giuria formata dagli studenti di spagnolo del Liceo Marco Belli di Portogruaro
Soldado argentino sólo conocido por Dios di Rodrigo Fernández Engler (Argentina, 2016)
Motivazione: Perché sottolinea l’inutilità della guerra come strumento di risoluzione dei contrasti, evidenziando le conseguenze di un conflitto armato sulle vite dei reduci e delle loro famiglie. Inoltre, evidenzia l’importanza dei valori del rispetto e della comprensione reciproci.
MENZIONE SPECIALE
Carta a una sombra di Daniela Abad e Miguel Salazar (Colombia, 2015)
Motivazione: Perché attraverso le parole di suo figlio ed i ricordi dei familiari, si è riusciti a creare il ritratto di un uomo che fu assassinato per difendere i diritti e i valori della sua gente e del suo paese.
PREMIO MUNDO LATINO
Assegnato dalla Giuria formata dagli studenti del Collegio del Mondo Unito di Duino
Un secreto en la caja di Javier Izquierdo (Ecuador 2016)
Motivazione: Per il modo in cui, attraverso il finto documentario, ritrae diverse problematiche latinoamericane come la realtà dell’esilio, l’identità, la presenza della censura, i conflitti bellici e politici e le carenze educative come conseguenza della scarsa importanza assegnata alla lettura.
PREMIO MIGLIOR COLONNA SONORA
Assegnato da un Giuria di esperti presieduta da Silvio Donati, musicista e compositore
Dauna. Lo que lleva el riodi Mario Crespo (Venezuela 2015)
Motivazione: Se la musica etnica è alla base della cultura di un popolo, ecco che ben si addice il premio per la migliore colonna sonora al film Dauna in cui Alonso Toro riprende i temi popolari e li arrangia in chiave jazzistica. Si tratta di un intreccio tra tradizione e modernità che scandisce in modo significativo la vita della protagonista.
PREMIO ARCOIRIS
assegnato dalla Giuria Arci Servizio Civile FVG
Retratos de identificação di Anita Leandro (Brasile 2014)
Motivazione: Il documentario riesce a raccontare una tragedia collettiva attraverso un dramma personale, senza cedere al sensazionalismo o alla retorica. La struttura romanzesca e l'alternanza di interviste e narrazione scritta, insieme alla scenografia semplice e pulita e all'utilizzo di documenti audiovisivi e fotografici originali, conducono lo spettatore nell'epoca della dittatura brasiliana, affrontando i temi della tortura e della lotta politica. Il film lascia in chi lo guarda la sensazione di poter riscattare il dolore e l'ingiustizia attraverso la conoscenza e la lotta.
31/10/2016, 08:50