Note di regia di "Lettere a Mia Figlia"
L’Amore.
Un sentimento che ha ispirato artisti, filosofi, cantanti, poeti, scrittori.
Un sentimento che può essere declinato in tanti modi.
Un sentimento che, però, quando lega un padre alla figlia restituisce le sfumature più belle della stessa parola.
Il film nasce dall’esigenza di raccontare l’Amore, quello vero, anche quando una malattia può minare l’essenza del sentimento stesso.
Ma l’Amore può e riesce a superare qualsiasi barriera anche quella atroce della perdita della memoria, il dissolversi dei ricordi.
Un amore che oltrepassa i limiti imposti da una patologia che esiste ma si nasconde, l’ Alzheimer.
Raccontare attraverso le immagini di una malattia così delicata non è stato facile; altrettanto complesso è stato coordinare le intenzioni degli attori, seppur di immensa bravura ed esperienza, al fine di impressionare sulla pellicola emozioni e stati d’animo contrastanti: Amore e dolore, coscienza ed incoscienza, perdita della memoria e ricordo.
Ho ritenuto necessario far trasparire sin dai primi script, e poi in fase di prove e sul set, il rispetto della dignità della persona in quanto tale cercando collaborazione da parte di scienziati ed esperti in materia nella stesura della sceneggiatura e durante l’esplorazione del linguaggio attraverso le immagini.
La macchina da presa racconta una storia estremamente delicata e attuale che mira a far conoscere al grande pubblico la malattia senza però alcuna presunzione di completezza scientifica.
Giuseppe Alessio Nuzzo