TFF34 - Un solo nome di battaglia, "donna"
Non servono evoluzioni stilistiche o invenzioni narrative per rendere
"Nome di battaglia donna" di Daniele Segre, presentato in Festa Mobile al TFF34, un lavoro prezioso, da vedere e far vedere, Bastano le voci, le storie e i volti delle otto donne intervistate dal regista torinese, otto sopravvissute alla Resistenza che con semplicità e candore, ma anche con il giusto e meritato orgoglio, ricordano il loro ruolo nei difficili anni finali della seconda guerra mondiale.
Si chiamano
Marisa Ombra, Carmen Nanotti, Carla Dappiano, Gisella Giambone, Enrica Core, Maria Airaudo, Rosi Marino e Maddalena Brunero: sono loro le protagoniste assolute, sono loro a parlare - guardando dritto in camera - di quanto vissuto lottando per la libertà e combattendo in Piemonte tra il 1943 e il 1945. Superando i pericoli e le paure, ma anche gli enormi pregiudizi e soprusi subiti solo in quanto donne, per questo ritenute inferiori e inadatte.
Il merito principale del documentario, e non è poco, è quello di averle volute raccontare, di averle riunite e lasciate parlare. Un racconto corale impreziosito da qualche immagine d'archivio, ma costituito essenzialmente di parole.
Ha dichiarato con sincerità il regista di aver voluto realizzare un "atto di gratitudine" verso chi, in giovanissima età, ha combattuto il Nazifascismo: "Confido che questo film possa contribuire a far riflettere sulla nostra storia, offrendo in particolare alle nuove generazioni, attraverso questi volti e queste voci, uno stimolo importante su cosa ha rappresentato l'impegno e il sacrificio delle donne nella Resistenza contro il nazifascismo".
23/11/2016, 08:00
Carlo Griseri