Note di regia di "Era Bellissima"
L’illusione del diventare famosi e quindi felici grazie al cinema o alla TV e la voglia di riscatto di una madre che spera per la figlia un futuro migliore del suo, cedono il posto improvvisamente ad un dramma ben più forte, un problema sempre più grave e presente nella nostra società. “Era bellissima” parte così come un omaggio al cinema e all’Italia dei primi anni ‘50 e si trasforma in un momento di forte riflessione su una realtà inaccettabile. Abbiamo deciso di presentarlo così, con un pugno nello stomaco, dopo aver sorriso per il carattere spicciolo e terra-terra di Serena.
Un’operazione molto ambiziosa e in parte rischiosa - siamo i primi a dirlo - ma quasi necessaria. Fare un semplice remake di “Bellissima” sarebbe stato un errore colossale, “usarlo” per sensibilizzare il pubblico su un tema così forte è quanto ci siamo intestarditi a fare.
Max Croci