FdP 57 - "No Borders", una nuova resistenza
I nuovissimi visori per la Realtà Virtuale saranno capaci di portarci all'interno di un videogame di guerra, di una partita di calcio o del set espanso di un film. Ma una sfida meno ludica, e decisamente più civile e politica, è quella di calare lo spettatore in una "reale realtà", a molti misconosciuta.
Primo documentario italiano diretto in VR, "
No borders" di Haider Rashid prende il nome dal presidio nato a Ventimiglia per accogliere le centinaia di migranti in un viaggio forzatamente interrotto dalle forze dell'ordine. Da Ventimiglia ci si sposta a Roma, dove il centro di accoglienza Baobab ha subito la stessa sorte di quello ligure, sgomberato e smantellato.
L'attore romano Elio Germano si muove attraverso territori in cui la mano delle istituzioni è tanto assente, quanto presente è quella dei normali cittadini, di una società civile che dinnanzi al dramma vissuto quotidianamente da fratelli in fuga da una guerra, scelgono di contribuire a questa nuova "resistenza".
Il film breve di Rashid e Germano diventa così un'attenta riflessione sulla linea di confine che separa il garantire la sicurezza di un Paese dal negare i diritti umani all'altro, al "diverso" da noi, mostrando come proprio nel momento di più totale isteria e rabbia crescente, esista ancora un'umanità pronta a reagire mettendosi in gioco senza chiedere qualcosa in cambio.
27/11/2016, 13:22
Antonio Capellupo