LE COSE BELLE - Celebrato con un libro, un cd, un evento
All’origine vi fu
Intervista a mia madre, di
Agostino Ferrente e Giovanni Piperno: era l’estate del 1999, mancava poco al Duemila. Le storie di quattro ragazzini, quattro vite che si intrecciano nella Napoli proletaria dove le attese per il futuro sono scarse, se non inesistenti. Un mondo senza progetti vissuto sognando il mondo inventato, raccontato dalla televisione, dove i maschi da grandi vogliono fare i calciatori, le femmine le modelle. Ma almeno per questa volta, il punto di vista si ribalta e le videocamere le usano loro, in maniera spregiudicata e disarmante.
Questo film doc era l’antefatto, gli americani direbbero il “prequel.”
Dopo, sempre con la regia di Agostino Ferrente e Giovanni Piperno, venne
Le cose belle: la fatica e la bellezza di crescere al sud con un film dal vero che narra 15 anni di vita. Quella di Adele, Enzo, Fabio e Silvana, raccontati in due momenti cruciali delle loro esistenze: la prima giovinezza nella Napoli piena di speranza del 1999, e l’inizio dell'età adulta raccontata in un arco di tempo che va dal 2009, con la loro città ostaggio dell’immondizia, al 2013, quando il fermento sociale e culturale sembra essere tornato. Nel frattempo la spensieratezza dei quattro protagonisti sembra aver ceduto il posto al realismo e Fabio, Enzo, Adele e Silvana alle "cose belle" non credono più. O forse hanno imparato a non cercarle nel futuro o nel passato, ma nell'incerto vivere della loro giornata…
Prodotto dagli stessi registi insieme ad Antonella Di Nocera e Donatella Francucci, con numerose collaborazioni, e l’incoraggiamento speciale di Ermanno Olmi
Ora è disponibile la versione integrale Director’s cut-2016 (con scene inedite), del film dal vero italiano più premiato del 2014.
Con un libro (
Parlami delle cose belle – Storie di fiori tra le rovine). Sedici autori che hanno amato il film ci raccontano Le cose belle: Cosimo Calamini, Lorenzo Pavolini, Elena Stancanelli, Federico Vacalebre, Diego De Silva, Stefano Bises, AntonellaGaeta, Maurizio Braucci, Massimiliano Virgilio, Daniela,Mazzoli, Giacomo Manconi, Paolo Vanacore, Giuseppe Sansonna, Marco Bertozzi, Antonio Pascale, Camilla Ruggiero.
Il libro, edito da DeriveApprodi, è a cura di
Christian Raimo, che così scrive nell’introduzione: «… basterebbe soltanto una delle tante scene in cui si giustappongono le facce, i corpi, le voci ancora informi dei ragazzini, le loro sguaiate confessioni, con gli sguardi stanchi, sconfitti, disincantati di loro semi-adulti, ma pieni di dignità e bellezza, per far pensare a che piccolo capolavoro sono riusciti a creare Ferrente e Piperno».
E con un CD ( Guaglione, con Enzo Della Volpe e la Piccola Orchestra delle Cose Belle)
Per una promessa fatta da Agostino Ferrente a Enzo Della Volpe , uno dei protagonisti Le cose belle. Un “lieto fine” che si realizza “dopo la fine del film”... e lo risarcisce in parte di ciò che la vita e il contesto sociale gli avevano tolto, impedendogli di valorizzare attraverso gli studi necessari il suo talento naturale, solo accennato nella sua attività di “ posteggiatore”.
Prodotto da Agostino Ferrente e Valerio Vigliar, e registrato all’Apollo 11 di Roma, il CD è un omaggio alla storia della canzone napoletana, con dieci classici reinterpretati da Enzo, accompagnato da dieci musicisti di esperienza internazionale e tre cori (adulti, giovani, e voci bianche), e con sei estratti dal film contenenti due canzoni cantate da Enzo bambino durante le sue “postegge”.
“Perché - dichiara Ferrente – nei miei documentari cerco di non limitarmi a raccontare la realtà, ma provo a “sollecitarla” o addirittura, nel mio piccolo, a ripararla “.
Nel CD, con registri diversi a seconda dei brani, si passa, da un approccio quasi classico sulle note di 'A serenata 'e Pulcinella (voce, piano e violoncello) alla ballata postrock su “T'aspetto 'è nove; dal sapore spensierato di Maruzzella alla travolgente e scanzonata Guaglione, con mandolini e cori che si inseguono sul finale; dalla gitana 'A Rumba 'e scugnizzi, eseguita con chitarre classiche, cajon, basso e pianoforte, alla rivisitazione folk-reggae di Nun te scurdà; dalla coraggiosa Tu si na cosa grande (piano e voce) all'intimo omaggio a Pino Daniele su Terra mia.
Ideazione,
09/12/2016, 09:04