Note di regia di "In Limine"
Lavorando a In Limine mi sono interrogata sul perché della memoria e su come fosse possibile creare un discorso sulla memoria della guerra in un linguaggio che fosse contemporaneo, lontano dalla retorica e che non sfruttasse materiali d’archivio pre-esistenti. La sfida era particolarmente ardua perché il mio lavoro partiva da una storia in particolare, quella del “Cristo delle trincee”, che è anche un’immagine, una cartolina d’epoca del dopoguerra che è diventata un’icona.
Quella del Cristo delle Trincee è una narrazione che il tempo e la storia ufficiale hanno totalmente cristallizzato. Mi sono chiesta, al di là della retorica patriottica che associa il sacrificio del Cristo a quello dei soldati, che cosa significasse questo simbolo. Ho scoperto che poteva essere il paradigma di un bisogno di narrazione proprio del processo di costruzione della memoria collettiva e delle varie soglie che la attraversano.
Rossella Piccinno