MAESTRO - Trovo e suono la musica dei Campi
Una ricerca che diventa ragione di vita. Per
Francesco Lotoro, musicista di Barletta, l’incontro con la musica pensata e scritta nei campi di concentramento è diventato un’attività quotidiana; dalla ricerca al ritrovamento di autori e spartiti, dai viaggi per recuperare i materiali fino alla cura di questi brani, circa 8.000, raccolti per essere trasformati in musica.
Maestro, diretto dal regista argentino
Alexander Valenti, racconta il percorso di Lotoro, musicale, umano e religioso. La scoperta di questa grande quantità di musica creata durante l’internamento e la prigionia nei campi di tutto il mondo dal 1933 fino alla fine della guerra (e poi fino al 1953 con i campi staliniani), ha riacceso in lui l’interesse verso la religione ebraica che ha poi abbracciato tornando sulla strada del suo bisnonno.
Decine e decine di autori ebrei o delle minoranze perseguitate dal nazismo, come i rom, ma anche appartenenti a quei tedeschi scappati dalla Germania nazista e trattati nei paesi di arrivo, come Francia e Gran Bretagna, come possibili minacce nemiche.
Lotoro li cerca da oltre 20 anni e, grazie alla sua passione per la musica, apprezza e percepisce le motivazioni di questa ricerca, utile in primis per non dimenticare e poi per rendere concreto un messaggio rimasto sulla carta pentagrammata di fortuna troppo a lungo.
Valenti segue il "
Maestro" in alcuni suoi viaggi senza riuscire a cambiare troppo il registro del suo racconto che, grazie alle immagini di repertorio, agli incontri con i pochi testimoni ancora in vita e alle note delle tante composizioni riesce comunque a coinvolgere e a trasformare lo spettatore in un alleato in questa ricerca affascinante ed esemplare per tutti.
Il documentario prodotto dal DocLab col patrocinio Unesco, sarà in sala in 80 copie in una giornata unica nel giorno della memoria, il 23 gennaio, ospite delle multisale UCI e The Space distribuito da Luce Cinecittà.
18/01/2017, 15:36
Stefano Amadio