Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
!Xš‚‰

Note di regia di "C'era una volta Studio Uno"


Note di regia di
"C'era una volta Studio Uno"...un film davvero speciale per me.
Nella vita ho diretto tanti spettacoli di varietà televisivi, in verità la mia vita professionale inizia proprio da lì. Un mondo al quale sono molto legato.
Da bambino mi incantavo a vedere i grandi Varietà. Allora non potevo sapere che "Studio Uno" stava portando una ventata di trasformazione, modernizzando un intero modo di pensare e di raccontare. Non sapevo che dietro questa "rivoluzione" c'era un uomo geniale e determinato, Antonello Falqui. Leggendo la sceneggiatura, incontrando Antonello Falqui, Ettore Bernabei, sentivo crescere in me una grande responsabilità nel voler raccontare con coerenza quel mondo, quella trasformazione, quella Rai che tanto ha significato per me e per l'Italia intera di quegli anni.
Ho passato giornate nella Cineteca della Rai riguardando con curiosità e meraviglia tanto materiale di repertorio. Sì, meraviglia. Ci sono cose che invecchiano, che risultano "datate" e altre che hanno la capacità di restare attuali, moderne.
"Studio uno" è magnificamente lì a mostrarci quanto ancora la TV di oggi faccia riferimento a quel modo di lavorare. L'obiettivo era dare una nuova vita a quello che stavo vedendo.
Il pubblico è abituato a vedere spezzoni di TV in bianco e nero, spezzoni appunto, io avevo tra le mani la possibilità di raccontare la storia della nascita di un grande Varietà di far entrare il pubblico dietro le quinte in una sorta di enorme Backstage. Mi sono imposto, insieme ai miei collaboratori, un lavoro severo e minuzioso per ricostruire fedelmente quelle atmosfere. Scenografia, costumi, fotografia, musica hanno creato una sorta di mondo parallelo, identico a quello del 1961 che mi ha permesso di poter "giocare" liberamente mischiando il passato reale in bianco e nero al passato ricostruito da noi a colori. Un esempio? Le gemelle Kessler sono tornate a ballare con le Bluebell Girls, accompagnate dall'orchestra dal vivo, tutto vero, vi garantisco, come l'avreste visto 55 anni fa, potendo mettere il naso nello studio o nella cabina regia. Non perdetevi questo tuffo nel passato.

Riccardo Donna