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I vincitori della settima edizione del
Ca' Foscari Short Film Festival


I vincitori della settima edizione del Ca' Foscari Short Film Festival
Una scena del film "Amygdala" di George Graham
Il cortometraggio inglese "Amygdala" (Gran Bretagna, 2016, 10’) di George Graham, prodotto da una delle più prestigiose scuole di cinema britanniche, la National Film and Television School, è il vincitore del Concorso Internazionale della settima edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival, il primo festival in Europa interamente organizzato e gestito da un’università, che in questo campionato mondiale del cortometraggio si propone di mappare le nuove tendenze del cinema e scoprire i nuovi talenti provenienti dalle scuole di cinema di tutto il mondo.

La giuria internazionale composta dall’artista francese Catherine Breillat, l’attrice polacca Małgorzata Zajączkowska e l’animatore inglese Barry Purves ha assegnato i seguenti premi. Il Primo premio al miglior corto del Concorso, consegnato da Flavio Gregori, Prorettore alle attività e rapporti culturali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, consiste in una scultura artistica in vetro di Murano ideata e realizzata dalla vetreria artistica Vivarini. La giuria ha premiato "Amygdala" di George Graham con la seguente motivazione: "La giuria ha molto apprezzato la complessità del film, la sfida tecnica di girare nelle strade, la fotografia, le performance attoriali e il montaggio di una narrazione non lineare. L’opera è un compiuto ed emozionante ritratto cinematografico di una vita interessante".

Visibilmente emozionato, il giovane regista inglese classe 1993, al suo terzo cortometraggio, ha ringraziato dal palco dell’Auditorium la giuria e tutti i collaboratori del festival per la calorosa accoglienza ricevuta. "Amygdala" vede in scena Bella, giovane ragazza a passeggio per le strade caotiche di Hackney, Londra. Circondata da diverse persone, ma sempre più distaccata e isolata, Bella rivede davanti a sé i momenti vissuti con Sofia, suo amore passato che non vuole e non può essere dimenticato. Viaggiando per le strade della città, in sé stessa e nel suo passato, Bella vaga in balia dell’amigdala, la parte del cervello che governa la memoria, le emozioni, la paura, in un film intenso e delicato.

La Giuria ha inoltre assegnato la "Menzione Speciale Volumina", per l’opera che offre il miglior contributo al cinema come arte, a "Petrel" (Australia, 2016, 12’08”) di Charles Broad della Sydney Film School. Il premio, consegnato dal direttore artistico di Volumina Domenico De Gaetano, consiste in un lussuoso libro fotografico sul cinema prodotto da Volumina. L’opera di Broad è stata premiata con la motivazione: "La giuria ha apprezzato il film come un’opera tecnicamente compiuta, tesa e intelligente.
"Petrel" è il nome di una stazione di servizio abbandonata nel mezzo dell’Australia rurale. Vi si ritrova intrappolato Dan, giovane uomo d’affari in fuga, mentre una serie di avvenimenti surreali materializza e porta a estreme conseguenze le scelte sbagliate della sua vita. Un incubo senza via d’uscita, caratterizzato da ambientazione e colonna sonora ossessive e angoscianti; una realtà distorta in cui è impossibile fuggire dal passato – e soprattutto da sé stessi.

Il Premio Levi per la miglior colonna sonora (musica, parola, rumore), offerto dalla Fondazione Ugo e Olga Levi e assegnato da una giuria apposita composta da Luisa Zanoncelli, presidente del comitato scientifico della Fondazione, Roberto Calabretto dell’Università di Udine e Gabriele Roberto, compositore di levatura internazionale, è andato a "Śledztwo - The Inquest" (Polonia, 2016, 18'), opera della polacca Ena Kielska dalla Wyższa Szkoła Techniczna di Katowice. Il corto polacco è un tributo alla storia del cinema noir e investigativo che non basa il suo focus sulla trama – classica storia di un investigatore privato in cerca della sua famiglia in una città inquietante – quanto sulla particolarissima tecnica cinematografica utilizzata: la stop-motion pixilation art, una tecnica visivamente “contorta” che fa sembrare il film come fosse tratto dalla bobina di una vecchia pellicola. Una favola nera, ironica e grottesca, che deforma la percezione del reale per indagare i lati oscuri del mondo odierno. Il premio, consegnato da Luisa Zanoncelli, consiste in una prestigiosa scultura in vetro prodotta da Vivarini. Il premio è stato assegnato con la seguente motivazione: "La colonna sonora rivela un solido pensiero compositivo che risponde con sicurezza alle esigenze narrative. Il gioco con gli stereotipi musicali del tempo è perfettamente riuscito sia nella tecnica della variazione sia nella connotazione autoironica dell'uso della tromba con sordina. Il compositore riesce a ottenere quello che vuole esprimere usando con fantasia strumenti tradizionali ed elettronica. Eccellenti la rielaborazione dei rumori e il montaggio suono/rumore/parola/silenzio".

Il Premio “Pateh Sabally”, istituito in questa edizione e dedicato alla memoria del ragazzo del Gambia tragicamente scomparso nelle acque del Canal Grande lo scorso gennaio, offerto dalla Municipalità di Venezia, Murano e Burano, è stato assegnato a "Sightseeing" (Ungheria/Svezia, 2016, 29’45”) di David Borbás. Il corto segue la nascita dell’amicizia tra due personaggi ai margini della società: Bruno, un ladruncolo disperato che ruba un taxi a Budapest, e Dunja, giovane straniera che gli offre 500 euro per essere portata a Vienna. Sullo sfondo dell’esodo ungherese degli ultimi anni, il viaggio sgangherato e pieno di leggerezza di due perdenti che cercano di sopravvivere, con un pizzico di umorismo e di speranza, al periodo buio che l’Europa sta attraversando. Il premio consiste in una creazione artistica del mastro vetraio Paolo Crepax, ed è stato consegnato da Giovanni Andrea Martini, Presidente della Municipalità di Venezia, con la seguente motivazione: "Ironico e un po’ amaro, raccoglie, nella casualità delle vicende raccontate, l'umanità e la necessità dell'aiuto reciproco. Sottotraccia, ma non troppo, il tema attualissimo e dolorosissimo del respingimento dei profughi. Solo con l'apertura mentale, la buona disposizione del cuore e il desiderio di conoscere l'altro si può fare molto, anche in situazioni paradossali".

Per il Concorso Istituti del Veneto, dedicato a cortometraggi realizzati dagli studenti degli istituti superiori della regione Veneto, il vincitore è stato decretato da una giuria presieduta da Carlo Montanaro e composta da studenti di Ca’ Foscari. Il Primo premio è stato assegnato ad "A Long Travel" (Italia, 2016, 4’44”) di Alessandro Sicari, giovane studente del Liceo Artistico Giovanni Valle di Padova. Il premio è stato consegnato da Carlo Montanaro con la seguente motivazione: "Per la semplicità con cui riesce a sollecitare l’immaginazione dello spettatore, grazie a un uso creativo di tecniche cinematografiche come la stop motion e all’importanza attribuita a ellissi e fuoricampo nella costruzione narrativa. Per la sua capacità di rappresentare con uno sguardo originale le varie fasi del percorso di crescita di un ragazzo in cui tutti possono identificarsi".

Sempre nell’ambito del Concorso Veneto, anche la Menzione Speciale del VideoConcorso Pasinetti è andata ad "A Long Travel" ed è stata consegnata al giovane regista da Anna Ponti e Michela Nardin, rispettivamente presidente e direttore del Videoconcorso Pasinetti: "Per la freschezza con cui è riuscito ad esprimere alcuni passaggi di un periodo difficile come quello adolescenziale, cercando uno sguardo positivo verso il futuro".

È stato poi premiato il vincitore della quarta edizione del Premio “Olga Brunner Levi” istituito dalla Fondazione Ugo e Olga Levi in collaborazione con il Ca’ Foscari Short Film Festival. Il premio è dedicato al miglior videoclip realizzato da studenti delle scuole superiori di secondo grado di tutta Italia, avente per soggetto la performance musicale femminile o il rapporto tra condizione femminile e la musica nella storia. Il vincitore, decretato da una giuria composta da Luisa Zanoncelli - che ha personalmente consegnato il premio - Roberto Calabretto e Roberta Novielli, è stato il video "Musica Rifugio" di Marta Gigante, con la seguente motivazione: "Per la grazia con cui viene raccontata un’esperienza comune eppure profonda; per la capacità di riprodurre il respiro del tempo psicologico; per l’eleganza dell’aspetto visivo in grado di esprimere per accenni un intreccio di pensieri ed emozioni, e infine per la resa delle semplici ma intelligenti scelte musicali, anche sotto il profilo timbrico".

19/03/2017, 16:38