ACQUA e ZUCCHERO - In tour nelle sale italiane
dal 27 aprile e per tutto maggio
Prende avvio dal Bif&st – Bari International Film Festival, con uno speciale tributo al suo protagonista, l’uscita nelle sale italiane di
Acqua e zucchero – Carlo Di Palma, i colori della vita, il film documentario di
Fariborz Kamkari dedicato a uno dei più grandi direttori della fotografia e artisti/artigiani del nostro cinema, e insieme – in forza della sua straordinaria carriera – un piccolo, grande atlante del cinema mondiale.
Perché con i 100 film cui ha partecipato, da addetto ai focus a operatore di ripresa a direttore della fotografia, Di Palma ha dato sguardo, pittura, sensibilità, a pietre miliari della storia di quest’arte. Così il documentario ci porta davanti a decine di capolavori – con un’impresa di repertorio rara - uniti dal filo rosso dello stesso sguardo di un uomo.
Di Palma è riuscito a essere presente giovanissimo sul set del primo film neorealista, Ossessione di Visconti, e poi del film manifesto del movimento, Roma città aperta, e sempre con Rossellini in Paisà, e con De Sica in Sciuscià e Ladri di biciclette. Come dire: i set fondamentali del tempo. È poi sul set di quello definito dal grande critico Noël Burch il primo film moderno, Cronaca di un amore di Antonioni, e con il maestro ferrarese darà colori e immagine ai primi capolavori del postmoderno: Deserto rosso e Blow up. Fotografa memorabili Germi (Divorzio all’italiana), Monicelli (L’armata Brancaleone, La ragazza con la pistola), Petri (L’assassino), Bernardo Bertolucci (La tragedia di un uomo ridicolo).
E con gli anni ’80 può permettersi di portare il meglio del cinema europeo negli USA, grazie al lavoro con un genio contemporaneo come Woody Allen, per un’altra serie commovente di film: cominciando da Hannah e le sue sorelle, a Radio Days, Settembre, Misterioso omicidio a Manhattan, Alice…
E di film in film, il documentario si fa anche fisicamente un atlante, con le testimonianze eccellenti che lo arricchiscono: Wim Wenders a Venezia, Woody Allen a New York, Nikita Mikhalkov dalla Piazza Rossa, Ken Loach, Gilles Jacob e Alec Baldwin da Cannes, Volker Schlöndorff dalla Berlinale, e a Roma Bernardo Bertolucci, Carlo Lizzani, Giuliano Montaldo, Christian De Sica…
Nel tempo di un film, la visione di sessant’anni di grande cinema e insieme una visione del mondo, e della vita. Quella di un uomo innamorato della bellezza, della cultura, intese come arti di relazione, di incontro collettivo. Un modo non solo per fare film migliori, ma di migliorare la vita.
Una piccola perla, per chiunque ami il cinema.
Il film di Kamkari, prodotto da Acek srl in associazione con Faram, e.MAGINE, Cinefinance Italia, e in collaborazione con Rai Cinema, Istituto Luce Cinecittà, Centro Sperimentale di Cinematografia e Regione Lazio, approda al festival di Bari dopo le applaudite prime mondiali a Venezia e Toronto, seguite da presentazioni a Berlino, Tel Aviv, Madrid e Sofia, ed essere stato premiato con il Nastro d’Argento per il Miglior documentario su Cinema e spettacolo, e aver ottenuto la nomination per il Miglior documentario ai David di Donatello.
Dopo Bari inizierà un tour nelle sale, distribuito da Luce-Cinecittà, dal 27 aprile 2071 in Cineteca di Bologna, per arrivare a maggio a Roma, Milano, Torino, Firenze, Genova, Ancona, e altre città con proiezioni evento alla presenza di ospiti importanti, e programmazioni.
24/04/2017, 17:34