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Note di regia di "Hybristes"


Note di regia di
La parola greca “hybristes” significa colui che ha commesso un atto di “hybris”, cioč ha sfidato gli déi (o socialmente i “poteri forti”) perché sicuro delle proprie capacitŕ. Nella tragedia, l'hybris puň ripercuotersi non solo sul “colpevole” originario ma anche sui suoi discendenti innescando cosě una situazione che si prolunga nel tempo. La locuzione “cogito ergo sum” di Cartesio afferma “penso dunque sono” dando una certezza del proprio essere ed č per questo che ho voluto fondere questi due stati filosofici-sociali per dare rilevanza al contrasto tra di essi.
Nel cortometraggio ho cercato di unire un malessere sociale che fa rinchiudere in se stessi chi non si sente accettato dalla societŕ con delle scoperte tangibili riscontrate da me in alcuni dipinti di Raffaello Sanzio. Un piccolo viaggio tra situazioni oniriche e reali che cerca di esser costituito a strati sempre piů profondi, esattamente come il nostro “essere” e come le opere d'arte prese in esame.

Marcello Quartieri