SGUARDI SUL REALE 7 - Il dibattito sul
fine vita con “La Natura delle Cose”
Lunedì 1 maggio 2017 alle 21.15 il dibattito sul fine vita sarà al centro della terza giornata di Sguardi sul Reale con la prima toscana di "
La Natura delle Cose", il documentario di
Laura Viezzoli presentato a Locarno che documenta gli ultimi giorni di vita di
Angelo Santagostino, ex sacerdote e filosofo affetto da Sla. La pellicola è un documento potente ma delicato sui pensieri e le riflessioni di un uomo che chiede di potersene andare dignitosamente in un paese che ancora non lo consente, tra riflessioni sulla liberà di scegliere e curiosità ancora vivissima per la vita. In sala per il dibattito, oltre alla regista, saranno presenti il co-autore Sergio Borrelli, Beppino Englaro, padre di Eluana Englaro, e Sara Santagostino, figlia del protagonista del film. Coordinerà la critica cinematografica Caterina Liverani. In apertura, alle 19.30, sarà aperitivo nel foyer a cura di #QuasiQuasi_social cafè_.
La storia è quella di un’amicizia intergenerazionale tra una regista di 35 anni e un filosofo di 70, un’esplorazione dell’io e del tu, e di quel confine tutto individuale e poco rispettato, del vivibile e dell’invivibile. "
Ho incontrato Angelo Santagostino per la prima volta nel luglio 2013 quando era già gravemente malato di Sla" – racconta
Laura Viezzoli – "
Un corpo completamente immobile, se non per gli occhi, così intelligenti, vivaci e desiderosi di comunicare. Lettera dopo lettera, il suo pensiero emergeva grazie a un puntatore oculare in grado di interpretare il movimento dei suoi occhi sulla tastiera del pc. Una vita estrema aggrappata a 21 micro possibilità, le 21 lettere dell’alfabeto".
La Sla si tocca e si vede in tutta la sua crudeltà in pochi ma scultorei momenti di vita quotidiana, per dimenticarla di volta in volta nel dialogo che diventa un altrove, la dimensione dell’incontro e dell’esplorazione. Nel confronto dialettico Angelo non è un malato di cui avere pietà ma un’astronauta in missione che esplora i limiti dell’umano, interrogandosi ed interrogando lo spettatore con la passione di chi ama la vita ma sa di doverla lasciare a breve. L’immobilità del corpo è solo un punto di partenza per esplorare la vivace mobilità della mente, ed è su questo ipnotico contrasto che si muove visivamente l’intero film. Un viaggio tra le luci e le ombre dell’animo umano per prendere coscienza dei propri limiti e ribadire il valore sacro dell’ascolto e del libero arbitrio.
30/04/2017, 19:00