ERO NATO PER VOLARE - Storia di un aereo che non vola più
Lontani i protagonisti, le indagini e i colpevoli. A parlare questa volta è l’aereo di linea Douglas DC-9-15 della compagnia aerea Itavia che all’improvviso si squarciò in volo e cadde tra le isole di Ustica e Ponza. I 2500 resti, dopo anni di indagini e di inchieste in magistratura, sono stati catalogati, fotografati, imballati e trasportati per una installazione. L’inchiostro che si è consumato nelle pagine dei giornali, i servizi televisivi, le interviste e i colloqui hanno trovato un proseguimento nel “
Museo della Memoria di Ustica”, inaugurato a Bologna nel 2007.
Un museo della memoria che è stato concepito come un luogo di culto, da cui ripartire per ricercare la verità. E la verità così come l’arte non si trovano mai in superficie ma occorre scovarle in fondo. L’arte è la compagna di viaggio di questo racconto, grazie alla partecipazione dell’artista francese Boltanski che ne ha coordinato l’esposizione. Il corto di
Enza Negroni mostra quanto i luoghi così come gli oggetti, siano impregnati della storia dei loro protagonisti, che siano abitanti o semplici passeggeri. "
Ero Nato per Volare" è quindi un omaggio al lavoro dell’uomo che è riuscito nell’eccezionale impresa di ricomporre il reperto, smontarlo, trasportarlo fino a Bologna e rimontarlo dall’alto, come è nell’essenza di un aereo. Attraverso le parole riflessive, riportate da Roberto Pedicini, "
Ero Nato per Volare" è anche l’omaggio alla strage di Ustica, attraverso un dolore intimo che non ha bisogno di immagini, dei pianti dei parenti o delle dichiarazioni dei politici. Le parole di dolore sono quelle di un aereo che ha perfettamente compreso la caducità della vita e non per questo smette di chiedere la verità.
26/05/2017, 08:55