CANNES 70 - La stampa straniera osanna "Sicilian Ghost Story"
È di ieri sera, la recensione di
Variety a firma di
Jay Weissberg, che osanna
Sicilian Ghost Story di
Antonio Piazza e
Fabio Grassadonia, (prodotto da Indigo Film, Cristaldi Pics e Rai Cinema, in sala con Bim).
“
A Sicilian Ghost Story va riservato un posto significativo sugli schermi internazionali del cinema d’autore. […]. I due registi intrecciano in modo evocativo la ricchezza del racconto di fiabe con l’oscenità dell’azione mafiosa. […].
Il legame tra Luna e il ragazzo rapito, che si manifesta attraverso i simboli della fiaba – foresta, grotta, animali, lago – si intreccia con la realtà senza soluzione di continuità, e porta in superficie l’angoscia di una vita perduta insieme alla orribile consapevolezza che come società siamo indifferenti agli atti disumani […].
Un paragone si può fare con Il Labirinto del Fauno, un altro film che usa i simboli dei Fratelli Grimm. Ma Grassadonia e Piazza si tengono lontani da creature mitologiche o luoghi magici che non fanno parte del loro immaginario. La loro rievocazione delle fiabe è radicata nel loro territorio. E grazie all’esperto uso di grand’angolo e lenti distorcenti di Luca Bigazzi, ben utilizzate e mai gratuite, la narrazione filmica non si limita a raccontare una storia ma riesce a farci sentire il suo impatto.”
Variety (per leggere l'articolo completo
cliccare qui)continua con una interpretazione profonda, ricca di riferimenti alla mitologia greca, e alla identificazione di luoghi come il mitico Lago di Pergusa, location centrale del film (l’unico lago naturale siciliano), dove la leggenda vuole abbia avuto origine il mito di Persefone, a cui venne rapita la figlia, trascinata nel lago appunto, passaggio tra il modo dei vivi e il mondo dei morti.
Non meno entusiasmo per le altre due testate cinematografiche di riferimento, come
SCREEN INTERNATIONAL (Allan Hunter) “
L’intelligente fusione tra la storia d’amore dei ragazzi, il fantasy gotico e il thriller di mafia, si trasforma in un dramma coinvolgente e pieno di atmosfera che certamente può affrontare un festival e al tempo stesso aere successo commerciale.” E
HOLLYWOOD REPORTER (Deborah Young): “
Se Grassadonia e Piazza ci avessero semplicemente raccontato la storia, sarebbe stato comunque assai coinvolgente. Ma loro hanno approfondito e allargato il significato disvelando il racconto in uno strano spazio filmico diviso tra crudele realtà e ghost fantasy. [...] Un superbo lavoro tecnico riesce a trasformare una crudele realtà in una fiaba con molte ramificazioni”.
20/05/2017, 15:41